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Bonus di Natale per i deputati, la cifra choc: “Per comprare telefoni, tablet e pc”

Bonus deputati di 5.500 al fine di soddisfare le “esigenze individuali di aggiornamento tecnologico”. La Repubblica riporta che il bonus è stato firmato dai questori Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia, Alessandro Manuel Benvenuto della Lega e Filippo Scerra del Movimento 5 Stelle.

La delibera firmata il 24 novembre dà l’ok a un rimborso spese di 5500 euro per i 400 deputato per le “esigenze individuali e l’aggiornamento tecnologico”. Il bonus verrà elargito per acquistare prodotti come pc, tablet, smartphone, schermi a 34 pollici e accessori come per esempio gli Airpods.

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Bonus deputati di 5.500 euro per pc, tablet e smartphone governo meloni

Bonus deputati 5.500 euro per pc, tablet e smartphone

Il bonus per i deputati può costare alla Camera, ovvero ai cittadini, fino a 2,2 milioni. In tempo di crisi di certo non è un bell’esempio. Soprattutto perché rispetto allo scorso anno il bonus aveva un valore pari a 2.500 euro per ciascun eletto. Ora il bonus è più che raddoppiato, ma va ricordato che rispetto alla legislatura precedente il numero di deputati è sceso da 630 a 400 deputati. “Ma ciò che stride – scrive La Stampa – è il concetto di togliere sussidi ai cittadini in difficoltà (come nel caso del Reddito di Cittadinanza) e regalare Bonus a parlamentari neoeletti”.

Bonus deputati di 5.500 euro per pc, tablet e smartphone governo meloni

I deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. Non solo, ci sono anche i 1.200 euro annui di rimborsi telefonici. E ancora da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti. Tutti soldi che alla fine fanno accumulare oltre 13mila euro ai deputati. Cifra che permetterebbe loro di acquistare pc, smartphone e altri dispositivi senza ricorrere a un altro bonus da 5mila euro.

Non solo, rispetto alla legislatura del 2018 sono sparite le penali sull’elargizione dei fondi. Come la trattenuta nel caso in cui un parlamentare non partecipasse ad almeno il 50% delle sedute in Aula. Fino al 2018 il bonus non veniva elargito anche in un altro nel caso. Quello cui il deputato non presentasse almeno l’80% delle proposte di legge o degli atti ispettivi in formato elettronico, per risparmiare sulla carta.