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Bus rapid transit, arrivate 130 osservazioni sul futuro della mobilità nelle Valli di Fiemme e Fassa: ''Capacità oraria tra i 200 e i 1.100 passeggeri nelle due direzioni''

TRENTO. Sono 130 le osservazioni formulate dalle amministrazioni locali, questo il dato a conclusione del processo di concertazione del progetto Bus rapid transit (Brt) per la mobilità sostenibile in val di Fiemme e in val di Fassa.

"Nel corso della valutazione, l’obiettivo è stato quello di tenere in considerazione il maggior numero delle osservazioni formulate dalle Amministrazioni locali, accoglibili sotto il profilo tecnico e economico, al fine di favorire la più ampia condivisione possibile di quest’opera strategica", le parole del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti. "Questa soluzione per il trasporto pubblico innovativo e ecologico occupa uno spazio importante nel percorso di avvicinamento del Trentino ai Giochi olimpici 2026".

Gli aspetti di natura tecnica sono stati approfonditi dai dirigenti generali dell’Agenzia provinciale per le opere pubbliche (Apop), Mario Monaco, del Dipartimento territorio e trasporti, ambiente, energia e cooperazione, Roberto Andreatta, del Dipartimento infrastrutture, Luciano Martorano, oltre che dall’ingegner Stefano Ciurnelli, responsabile delle analisi trasportistiche funzionali alla redazione del Documento preliminare di progettazione (Dps). Gli enti locali avranno ancora qualche settimana di tempo per entrare nel merito del progetto, quindi entro fine febbraio il Dps sarà approvato dalla Giunta provinciale. Presenti i sindaci dei due territori e i presidenti della Comunità di Fiemme Giovanni Zanon e del Comun General del Fascia Giuseppe Detomas.

Un progetto che inizialmente ha convinto poco i territori (Qui articolo). Sono arrivate 130 osservazioni, di cui 68 pertinenti (13 accoglibili e 29 trattabili). Le risorse previste ammontano a 60 milioni di euro (ma il costo potrebbe essere aumentato a 90 milioni a causa dei rincari), che verranno utilizzate per realizzare opere infrastrutturali e di corsia riservata al passaggio di una flotta composta da 48 nuovi mezzi “green” (30 elettrici e 18 a biometano) nel tragitto Fiemme-Fassa e per il rinnovo del materiale rotabile.

Si punta così a migliorare il trasporto pubblico su gomma di nuova concezione. Gli interventi riguardano complessivamente 12 tratte lungo la viabilità principale di attraversamento delle valli dell’Avisio, per uno sviluppo lineare di circa 12 chilometri, oltre a interventi di razionalizzazione della viabilità nei tratti in attraversamento ai centri abitati.

La flessibilità del sistema Brt, spiega la Provincia, consentirà di modulare l’offerta in base alle fluttuazioni stagionali (estate-inverno) e orarie della domanda, offrendo una capacità oraria modulabile compresa tra i 200 e i 1.100 passeggeri l’ora in ognuna delle due direzioni. Secondo quanto riferito dal presidente di Trentino Trasporti Diego Salvatore, la nuova mobilità richiederà l’assunzione di 50 nuovi autisti e ulteriore personale amministrativo.

Numerose sono le questioni affrontate nelle osservazioni: l’integrazione con ferrovia e linee ordinarie di trasporto pubblico al servizio di pendolari e ospiti; la predisposizione di corsie e semafori ad hoc, anche per favorire il Brt alle intersezioni; ottimizzazione del numero, della posizione e della specializzazione delle fermate; parcheggi per ridurre l’utilizzo dell’auto privata; autostazioni e depositi di Penia, Predazzo, Cavalese e San Giovanni.

La predisposizione del Documento preliminare di progettazione, ha ricordato Fugatti, è frutto di un processo partecipativo effettuato in corso d’opera con le Amministrazioni locali delle valli di Fiemme e Fassa. La raccolta delle osservazioni ha consentito di acquisire informazioni, suggerimenti e critiche costruttive con il duplice obiettivo di garantire che l’opera sia in grado di rispondere alle peculiari caratteristiche della mobilità locale.