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Carriera Alias, dopo la diffida di ProVita la risposta dell'istituto Veronesi di Rovereto: ''Non cancelleremo regolamenti, continueremo con la cultura del rispetto''

TRENTO. “Continueremo a dare risposte senza accettare diffide e senza cancellare regolamenti interni assunti dagli organi collegiali”. Questa la risposta dell'istituto G. Veronesi di Rovereto che ha deciso di non dare seguito alla diffida arrivata nei giorni scorsi  da Pro Vita & Famiglia Onlus e quindi non eliminerà la carriera Alias per i suoi studenti e studentesse. 

LA DIFFIDA
Nei giorni scorsi Pro Vita, attraverso una nota, aveva spiegato di aver lanciato una campagna legale “contro l’ideologia gender in Italia”, notificando circa 150 diffide ad altrettante scuole che hanno approvato la  carriera Alias. 

Questo tipo di carriera è stata adottata al fine di garantire alle studentesse e agli studenti in transizione di genere la possibilità di vivere in un ambiente di studio sereno, attento alla tutela della privacy e della dignità dell’individuo, idoneo a favorire i rapporti interpersonali affinché siano improntati alla correttezza ed al reciproco rispetto delle libertà e dell'inviolabilità della persona. 

Aspetti, questi, che non stanno bene a ProVita che ha quindi diffidato le scuole. “Nelle diffide – viene spiegato in una nota - sono esposte le ragioni per cui assegnare un nome diverso a uno studente in base a una mera auto-percezione di genere, per di più priva di una diagnosi di disforia di genere, non solo è una procedura dannosa per la sua sana maturazione psico-fisica, ma è soprattutto in aperto contrasto con le normative vigenti in campo amministrativo, civile e potenzialmente anche penale”.

LA RISPOSTA DELL'ISTITUTO VERONESI
L'Istituto CFP G. Veronesi non darà seguito alla diffida delle associazioni Pro Vita & Famiglia Onlus e non eliminerà la carriera Alias per i suoi studenti e studentesse. 

"Nel nostro istituto – ha spiegato Laura Scalfi, direttrice generale dell'Istituto e del Liceo Steam International - abbiamo affrontato il tema nel collegio docenti ottenendo l'approvazione del cv alias all'unanimità, e questo mi riempie di orgoglio perché è la dimostrazione di come al di là delle convinzioni personali, se una scuola lavora per il benessere dei suoi studenti non ci sono steccati"

Un intervento, questo, che viene messo in campo per sopperire un vuoto normativo “ma  - spiega Scalfi - dell'inerzia dell'istituzione non possono pagarne il prezzo gli studenti, e su questo come Ente continueremo a dare risposte senza accettare diffide e senza cancellare regolamenti interni assunti dagli organi collegiali. In merito alle questioni squisitamente legali ci penseranno gli avvocati".