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Caso Ciro Grillo, 'Mia figlia solo un corpo che camminava'

 "Mia figlia era una persona diversa, da quel momento ha iniziato un periodo tragico in cui era solo un corpo che camminava". E' uno dei passaggi chiave del racconto in aula - a porte chiuse - della madre della presunta vittima dello stupro di gruppo, riferita dagli avvocati delle parti lese nel processo contro Ciro Grillo e suoi tre amici genovesi. La ragazza, che all'epoca dei fatti aveva 19 anni, vive ora all'estero. Gli avvocati della difesa dei quattro imputati stanno entrando nello specifico dei messaggi e delle telefonate che la ragazza si sarebbe scambiata con gli amici.

"E' stata una testimonianza autentica, mai un'incertezza, colma di sofferenza. Riteniamo che possa essere di grande rilevanza nella ricostruzione del caso". Così l'avvocato Dario Romano, che tutela la ragazza italo norvegese, al termine del racconto in aula della madre della giovane, all'epoca 19enne, che accusa Ciro Grillo e tre suoi amici genovesi di violenza sessuale di gruppo. Un altro avvocato ha riferito che "la mamma ha fatto la mamma". Il processo, come noto, si svolge a porte chiuse per la delicatezza del caso trattato.