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Condono edilizio: la Lega spinge, Fdi fredda e Forza italia mette i paletti. Tutte le ipotesi al vaglio

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La Lega spinge per sanare «centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche». Fredda Fdi. Forza Italia mette paletti

di Andrea Gagliardi

27 settembre 2023

Condono, Salvini: sarebbe un grande incasso per i Comuni

La crescita ridotta (con la crescita del Pil 2023 rivista nella Nadef al ribasso al +0,8%) rende ancora più difficile la caccia alle risorse della manovra. I margini su cui il governo lavora per il 2024 sono strettissimi. La manovra non può toccare troppo il deficit proprio nell’anno in cui tornerà il Patto di Stabilità. Il vincolo di bilancio europeo mette pressione al governo, spingendolo a cercare altrove l’ossigeno necessario ai provvedimenti chiave, come quel taglio del cuneo fiscale che da solo ha bisogno di almeno dieci miliardi. E per raggiungere l’obiettivo, ogni strada è lecita: anche quella di un nuovo condono edilizio che il vicepremier Matteo Salvini ha messo sul piatto il 23 settembre, scatenando l’ira dell’opposizione.

Salvini rilancia il mini-condono edilizio

Salvini parlando all’Assemblea di Confedilizia è stato esplicito sull’ipotesi di un condono: «Lo dico senza ipocrisia, ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto?». E ancora: «Non c’è nessun condono di ville, villette, zone sismiche» e «se ti sei fatto la casa sulla spiaggia, ti mando la ruspa e te la abbatto».

Ma per «difformità non essenziali», ad esempio «se c’è un contenzioso col Comune per il tinello, il box, la cantina, e ci sono milioni di italiani in questa situazione che non possono rogitare, vendere casa, affittarla, non è più intelligente per lo Stato e i Comuni sanare queste piccole difformità?». Non solo. Salvini torna anche su nuova pace fiscale con saldo e stralcio per cartelle sotto i 30mila euro: un vecchio cavallo di battaglia, quello della rottamazione delle cartelle sul quale il leader leghista ha puntato a più riprese sempre con l’obiettivo di liberare fondi per i Comuni e lo Stato

E rilancia un suo vecchio cavallo di battaglia: la rottamazione delle cartelle. «Le cartelle esattoriali di piccola entità possono essere sanate» rilancia il leader leghista. E spiega: «Non stiamo parlando di grandi evasori o di evasori totali ma di piccoli risparmiatori. Se hai una cartella esattoriale da 20mila euro perché hai avuto un divorzio, un infortunio, il cliente ti ha fregato, il socio se n’è andato, non è più intelligente per lo Stato, per questi piccoli disequilibri, chiedere una parte del tutto? Io vorrei semplificare la vita agli italiani. È un vantaggio per lo Stato che incassa e per milioni di cittadini che potranno essere più tranquilli». Del resto quella di una nuova pace fiscale con saldo e stralcio per cartelle sotto i 30mila euro è un’ipotesi sulla quale il leader leghista è tornato a più riprese sempre con l’obiettivo di liberare fondi per i Comuni e lo Stato.

Forza Italia: solo interventi di piccola portata

Ma se l’idea di una nuova rottamazione delle cartelle sembra poter avere qualche chance di entrare nella legge di bilancio che la conteneva già lo scorso anno decisamente diverso appare il discorso sulla sanatoria edilizia. Tanto più che da giorni gli alleati di governo, FI in primis, si stanno spendendo per ridimensionare e mettere i propri paletti su un’eventuale misura di questo tipo. Un no rotondo al condono, a pochi giorni dal varo della Nadef, arriva dal ministro degli Esteri che apre semmai a piccole rettifiche lontane dall’ambito penale. Un campo ben più ristretto delle «centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche» utili a far cassa con la sanatoria del leader leghista.