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Covid, Iss: aumentano da 3 a 5 le regioni a rischio alto

Sono aumentate da 3 a 5 nell'ultima settimana le regioni classificate a rischio alto per molteplici allerta di resilienza. Sono Emilia Romagna, Puglia, Abruzzo, Liguria e Marche. Le regioni classificate a rischio moderato sono 10 e 6 sono quelle a rischio basso. Lo indica la tabella relativa agli indicatori decisionali del monitoraggio settimanale di Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19.

Salgono da 7 a 9 le Regioni in cui il tasso di occupazione dei reparti ordinari da parte di pazienti Covid-19 supera, all'8 dicembre, la soglia di allerta del 15%. Sono Umbria (33,2%), Liguria (31,6%), Valle d'Aosta (28,4%), Friuli Venezia Giulia (22,9%), Emilia Romagna (19,4%%), Marche (18,6%), Abruzzo (18,5%%), Veneto (16,5%), Calabria (15,6%, valore al 7 dicembre). L'occupazione delle terapie intensive è sotto la soglia del 10% in tutte le Regioni. I valori maggiori sono in Liguria (7,1%), Friuli Venezia Giulia (6,7%) e Abruzzo (6,1%). Lo rileva la tabella sugli indicatori decisionali del monitoraggio Iss-ministero Salute. (ANSA).
   

Nuovi casi Covid-19 ancora in discesa in una settimana con -2,8% (rispetto al calo dello 0,7% della settimana scorsa) mentre i decessi fanno registrare +8% (era +9,5%). Emerge dai dati settimanali pubblicati dal ministero della Salute. Nella settimana 2-8 dicembre, rileva il ministero, si registrano 221.154 nuovi casi positivi contro i 227.440 della settimana precedente e 686 (635 dato precedente); 1.256.722 tamponi con una variazione di -5,2% rispetto alla settimana precedente (1.324.969); tasso di positività di 17,6% con una variazione di 0,4% rispetto alla settimana precedente (17,2%).
   

La task force per l'emergenza Covid dell'agenzia europea del farmaco (Ema) avverte che gli anticorpi monoclonali oggi autorizzati potrebbero non essere efficaci contro i ceppi emergenti di SarsCov2. Progettati per neutralizzare il virus legandosi alla proteina spike, nelle mutazioni si può ridurre la capacità di legarsi ad essa. Studi di laboratorio, spiega l'Ema, mostrano che gli anticorpi monoclonali mirati sulla spike sono scarsamente efficaci nel neutralizzare i ceppi Omicron BA.4.6, BA.2.75.2 e XBB e non neutralizzano in modo significativo le varianti BQ.1 e BQ.1.1, che dovrebbero diventare dominanti nelle prossime settimane.