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Da Appendino a Garavaglia, tutti gli eletti in Piemonte

La sorpresa arriva dal M5s che grazie al risultato dell'ex sindaca di Torino spedisce a Montecitorio anche il suo assessore, Iaria. Conferma per il ministro del Turismo. Fuori la renziana Fregolent e la leghista Casolati. E Fassino brinda in Veneto

Per tutti, dentro e fuori il Movimento 5 stelle, è sempre stato Beruschi vista la somiglianza con il noto attore comico milanese. Ora per Antonino Iaria è l’ora della rivincita visto che, grazie all’exploit dei pentastellati a Torino, trascinati da Chiara Appendino, riuscirà addirittura ad approdare a Montecitorio. Già consigliere di circoscrizione, poi eletto in Sala Rossa nel 2016 e alla fine addirittura promosso in giunta quando l’allora sindaca dimissionò Guido Montanari, da oggi Iaria è onorevole. Effetti collaterali di una campagna elettorale in cui l’ex prima cittadina è riuscita a tenere alta l’insegna del M5s anche in quel Nord così ostico. Ma in fondo, si sa, “Torino è Napoli che va in montagna” e forse è per questo che oltre la linea gotica è proprio nella città della Mole che ai pentastellati, così fortemente radicati al Sud, è riuscito il colpaccio: 13% dei consensi e secondo eletto oltre ad Appendino che invece scatta nel seggio di Cuneo e Alessandria.  Il M5s ottiene in Piemonte anche un senatore e conferma Elisa Pirro.

A fare man bassa, come noto, è il centrodestra trainato da Fratelli d’Italia. In Piemonte il partito di Giorgia Meloni, che piazza al Senato Paola Ambrogio, Gaetano Nastri, vincitori nei rispettivi collegi uninominali, così come Daniela Santanché, spedita in trasferta a Cremona, elegge anche Lucio Malan e Giorgio Salvitti. Anche alla Camera si parte dai vincitori nei testa a testa agli uninominali: si tratta di Augusta Montaruli a Torino, Monica Ciaburro a Cuneo, Marcello Coppo ad Asti e Andrea Delmastro a Biella. Oltre a loro, nel capoluogo scatta Marco Perissa , ex presidente dell’Opes, ente di promozione affiliato al Coni, il vercellese Emanuele Pozzolo, noto per le sue posizioni no vax e no green pass, il coordinatore regionale del partito Fabrizio Comba, e la giavenese Immacolata Zurzolo.  Da FdI a Forza Italia che ottiene la scontata vittoria di Paolo Zangrillo nel collegio di Asti e Alessandria al Senato, dove lo raggiunge il suo sodale Roberto Rosso. Alla Camera successo anche per il biellese Roberto Pella nel collegio di Moncalieri ed elezione nel plurinominale per il viceministro uscente del Mise Gilberto Pichetto Fratin. Infine la Lega che spedisce a Palazzo Madama Giorgio Bergesio, il quale prevale nel suo collegio di Cuneo, e il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, candidato sul Piemonte Orientale, mentre a Marzia Casolati non basta l’ombrello del plurinominale, dopo la sconfitta nel collegio di Torino contro il dem Andrea Giorgis. Decisamente più cospicua la rappresentanza leghista a Montecitorio, dove arrivano gli uscenti Elena Maccanti, Alessandro Giglio Vigna, Alberto Gusmeroli e il coordinatore piemontese Riccardo Molinari, vincitori nei rispettivi collegi, oltre agli altri parlamentari riconfermati, il torinese Alessandro Benvenuto, l’astigiano Andrea Giaccone, Laura Ravetto (candidata anche in Lombardia).

Dal centrodestra al centrosinistra, dove l’elenco è decisamente più striminzito. Gli unici due uninominali vinti sono quello senatoriale del capoluogo piemontese con Giorgis (Pd) e quello alla Camera di Torino Centro-Sud con il presidente nazionale di Più Europa Riccardo Magi. A Palazzo Madama entrano anche la vicepresidente uscente Anna Rossomando, e il lettiano del Vco Enrico Borghi, mentre alla Camera la spuntano la cuneese Chiara Gribaudo, l’alessandrino Federico Fornaro, capogruppo uscente di Articolo 1 a Montecitorio, e i torinesi Mauro Laus e Mauro Berruto. Ce la fa anche Piero Fassino, migrato per l’occasione in Veneto. Obiettivo raggiunto, infine, per il consigliere regionale Marco Grimaldi, che abbandona Palazzo Lascaris (dove subentra l’ex sindaca di Collegno Silvana Accossato) per rappresentare il "cocomero" alla Camera.

Infine Azione elegge l’ex prima cittadina di Giaveno Daniela Ruffino a Torino e il renziano Luigi Marattin nel Piemonte 2, mentre il vice di Carlo Calenda Enrico Costa ottiene il via libera dagli elettori lombardi. In Senato passa Barbara Masini, non ce la fa la deputata uscente Silvia Fregolent, dirottata in Romagna: solo un miracolo poteva salvarla.