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Dai ''no'' alla Valdastico, ai ''si'' a un nuovo Dolomiti Pride: il confronto tra i candidati davanti ai giovani tra applausi, fischi e qualche litigio (IL VIDEO)

TRENTO. La Valdastico? Non piace a nessuno, tranne a De Bertoldi e Fratelli d'Italia. Un nuovo Dolomiti Pride? Piacerebbe a tutti, tranne a De Bertoldi che dice ''no alle carnevalate''. Il termovalorizzatore a Trento? Mette d'accordo i partiti da destra a sinistra ma c'è chi è contrario: Italexit e Italia Sovrana e Popolare. E' stata una serata ricca di spunti e anche con qualche momento di tensione (al minuto 55) quella che si è vissuta nella sede della Acli di via Roma per il confronto elettorale tra i candidati alle politiche.

Il dibattito gestito dal direttore del nostro giornale, Luca Pianesi, e organizzato dai Giovani delle Acli è durato ben 2 ore e mezza ma è stato molto partecipato con tanti giovani seduti in platea ad ascoltare e in qualche caso anche a infervorarsi, protestare o applaudire. Gli applausi maggiori sono andati alla candidata alla Camera del Pd Sara Ferrari che ha intercettato le posizioni dei giovani soprattutto quando si è parlato di tutela dei diritti. Qualche critica, invece, per De Bertoldi sul tema dell'aborto quando ha parlato di libertà per i medici di essere obiettori (quando in Italia lo sono già la stragrande maggioranza e semmai le ''mosche bianche'' sono quelli non obiettori: la percentuale di obiettori supera il 70% in quasi la metà delle regioni con le percentuali peggiori in Molise, 92,3%, e nella Provincia di Bolzano, 87,2%). 

Il dibattito ha riguardato sei macrotemi (ambiente, istruzione, diritti, economia, lavoro e giovani, esteri) partendo da un documento elaborato dai giovani delle Acli e declinato dal direttore de il Dolomiti in chiave di domande. Per i presenti (erano 8) 1 minuto e 30 per rispondere tutti alla stessa domanda, per far emergere le diverse posizioni, e poi una domanda secca da ''sì'' o ''no'' su tematiche specifiche che riportiamo qui sotto.

Termovalorizzatore in Trentino

De Bertoldi (Fratelli d'Italia): Sì

Sara Ferrari (Partito democratico): Sì

Gabriele Bartoletti (coordinatore Italexit): No

Michele Berti (Italia Sovrana e Popolare): No

Rudi Tranquillini (Movimento 5 Stelle): Sì

Massimiliano Mazzarella (Azione): Sì

Mauro Agosti (Patt): Si

Maurizio Perego (Noi Moderati): Sì

Servizio Militare

De Bertoldi (Fratelli d'Italia): Fondamentalmente no, ma sì servizio civile/militare come Svizzera

Sara Ferrari (Partito democratico): No

Gabriele Bartoletti (coordinatore Italexit): Sì, modello svizzero

Michele Berti (Italia Sovrana e Popolare): No

Rudi Tranquillini (Movimento 5 Stelle): No

Massimiliano Mazzarella: No

Mauro Agosti (Patt): No

Maurizio Perego (Noi Moderati): No

Fare un nuovo Dolomiti Pride

De Bertoldi (Fratelli d'Italia): No

Sara Ferrari (Partito democratico): Si

Gabriele Bartoletti (coordinatore Italexit): Sì

Michele Berti (Italia Sovrana e Popolare): Si

Rudi Tranquillini (Movimento 5 Stelle): Si

Massimiliano Mazzarella: Si 

Mauro Agosti (Patt): Si

Maurizio Perego (Noi Moderati): Si

Valdastico

De Bertoldi (Fratelli d'Italia): Si

Sara Ferrari (Partito democratico): No

Gabriele Bartoletti (coordinatore Italexit): No

Michele Berti (Italia Sovrana e Popolare): No

Rudi Tranquillini (Movimento 5 Stelle): No

Massimiliano Mazzarella: No

Mauro Agosti (Patt): No

Maurizio Perego (Noi Moderati): Si

Funivia Bondone

De Bertoldi (Fratelli d'Italia): Non so

Sara Ferrari (Partito democratico): Ni

Gabriele Bartoletti (coordinatore Italexit): Non so

Michele Berti (Italia Sovrana e Popolare): No

Rudi Tranquillini (Movimento 5 Stelle): Ni

Massimiliano Mazzarella: Si

Mauro Agosti (Patt): Si

Maurizio Perego (Noi Moderati): Si

+Europa o - Europa

De Bertoldi (Fratelli d'Italia): Un Europa migliore

Sara Ferrari (Partito democratico): + Europa

Gabriele Bartoletti (coordinatore Italexit): - Europa

Michele Berti (Italia Sovrana e Popolare): - Europa

Rudi Tranquillini (Movimento 5 Stelle): + Europa ma parliamo alla pari

Massimiliano Mazzarella: + Europa

Mauro Agosti (Patt): + Europa

Maurizio Perego (Noi Moderati): + Europa dei popoli e - dei tecnocratri

Alcuni scambi sono stati i seguenti

Diritti

De Bertoldi: ''Sono assolutamente a favore dei diritti civili. Però non confondiamo i diritti civili con il chiudere la bocca a chi la pensa diversamente. Se il ddl Zan è stato bocciato dal parlamento è perché quel disegno di legge non era contro le violenze ma avrebbe chiuso la bocca ad esempio, visto che siamo alle Acli e c'è una croce, a quel prete che voleva esprimere la sua libertà di andare in piazza e di dire che per lui, giusto o sbagliato che sia, la famiglia è composta da un uomo e una donna e che l'utero in affitto è una vergogna''. E poi sull'aborto: ''Siccome tante falsità si sono dette, state tranquilli che la 194 non si cancella e non si modifica ma va letta e applicata fino in fondo e cioè si deve permettere alla donna di poter percorrere tutte le strade compreso quello dell'aiuto economico prima di poter scegliere l'aborto che deve rimanere per un cattolico l'ultima opzione. Quindi nessuna modifica alla 194 ma applicazione vera che vuole dire anche permettere ai medici obiettori di esserlo''. 

Ferrari: ''Noi crediamo si debba consentire a chiunque di amare chi vuole, di scegliere ciò in cui crede, di rispettare l'autodeterminazione delle donne se diventare madri o meno, di rispettare i cittadini stranieri che hanno il diritto di avere la nostra cittadinanza se studiano le nostre leggi e regole e le rispettano. crediamo che si debbano avere gli stessi diritti sia se si è uomo o donna. Riconoscere questi diritti non porta via niente a nessun altro ma uno Stato sovranista vuole decidere per noi, avete visto Orban in questi giorni in Ungheria. Il parlamento europeo ha sanzionato l'Ungheria e chi ha votato contro queste sanzioni? Fratelli d'Italia e Lega''. 

Tranquillini: ''Noi i rappresentanti delle associazioni Lgbtq+ li abbiamo invitati alla presentazione del nostro programma e hanno contribuito alla costruzione di parte del nostro programma. Fare della diversità materia di scontro è sempre disorientante. Noi ci batteremo decisamente al loro fianco. Un filosofo diceva che 'la differenza sta negli occhi di chi guarda'. Spesso, infatti, è una scelta il puntualizzare questa diversità. Ma la diversità è ricchezza. Non possiamo che combattere coloro che vogliono inscatolare le persone secondo il loro punto di vista''. 

Economia e Agenda Draghi

Mazzaraella: ''L'agenda Draghi è un metodo di approccio al lavoro con tre capisaldi: istruzione, sanità e lavoro. E un metodo: bisogna avere il coraggio di dire dei si e dei no. Sono favorevole al Pnrr e bisogna correre perché manca l'85% di punti. Per la grande industria, pensiamo a rilanciare l'impresa 4.0 e ad aumentare gli iper ammortamenti e super ammortamenti e andare a estendere questa tipologia non solo ai macchinari industriali ma anche alle società di servizi. Partite Iva e piccole imprese: dare molto più ossigeno, dare più possibilità di marginazione e soprattutto in fase di startup non vincolarle alle normative fiscali e agli adempimenti. Sulla parte dei lavoratori andare a aumentare il potere d'acquisto degli stipendi e la possibilità per i giovani di guadagnare di più non andando ad appesantire le imprese ma andando a detassare totalmente la contribuzione fiscale''.

Agosti: ''Il Pnrr deve andare avanti, con Draghi c'era una figura che aveva autorevolezza e credibilità ma comunque credo debba essere portata avanti per il nostro sviluppo. L'unica speranza è che non si faccia ulteriore debito che vada poi a ricadere sulle future generazioni perché a casa mia mi hanno insegnato che prima o dopo i debiti bisogna saldarli''. 

Perego: ''Draghi è un tecnocrate bravissimo, fantastico, meraviglioso ma un tecnocrate imposto da poteri forti, poteri economici, a un paese per fare quello che l'Europa gli chiedeva. Il signor Draghi non è stato votato da nessuno. E siccome per la sinistra ricordo la manifestazioni contro Berlusconi, la costituzione in mano, io non ci sto. La nostra costituzione dice che il potere risiede nel popolo sovrano e oggi la cosa di cui ha più paura una certa sinistra e una certa burocrazia europea è che questo paese vada a votare e scelga, se vuole scegliere, Meloni presidente del consiglio. Non ci lasceranno neanche fare questo perché vedrete cosa si scatena. Ma va bene perché tanto oggi diciamo che tuto ciò che importa è l'economia e il Pnrr. Io l'ho guardato ragazzi, il Pnrr, i titoli sono ambiente, futuro digitale, futuro più sano ma neanche la Kinder scrive queste cose. Il Pnrr è un libro dei sogni''.

Istruzione

Berti: ''Servono investimenti per togliere il precariato e avere più continuità. Non si possono cambiare docenti ogni anno perché quello altera le capacità dei ragazzi di avere un percorso unitario. La cosa che mi colpisce è l'aspettativa negativa sul futuro. I ragazzi non investono su di loro perché loro giudicano che il domani sarà peggio di oggi e questo è devastante per una società. Un'altra cosa che voglio dire è basta alternanza scuola lavoro. Basta morti, basta alternanza. Bisogna imparare a scuola, fino a 18 anni. A stare davanti a una macchina utensile si impara in 24 ore se si vuole''.

Esteri

Bartoletti: ''Assolutamente contrari ad armare gli ucraini primo perché proseguiamo la guerra, secondo perché se si fossero ascoltate di più le proposte di pace di Papa Francesco non parleremmo più di cadaveri e morti, di giovani uomini e giovani donne che hanno perso la vita, che le fonti dicono avere un'età media di 22 anni. Dobbiamo trattare per la pace. Se noi siamo sudditi di una politica che viene dall'atlantico e continuiamo a seguire questa strada io vedo periodo molto foschi. Io sono molto d'accordo con le analisi di Orsini e del direttore di Limes. Era la guerra più annunciata del mondo''.