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Dalle foreste all'acqua, ''le risorse fondamentali per il nostro territorio'': Forestali in campo per sensibilizzare le nuove generazioni

BELLUNO. Boschi e acqua, due risorse naturali sempre più preziose non solo per il territorio ma per l’intero pianeta. L’importanza del patrimonio forestale e delle risorse idriche per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’agenda Onu per il 2030 è stata al centro del seminario divulgativo organizzato dal Comando Regione Carabinieri Forestale Veneto - impegnato quotidianamente in attività di prevenzione e controllo per la salvaguardia dei boschi e delle risorse idriche - in collaborazione con il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e sotto l’alta egida della Prefettura di Belluno. 

L’iniziativa si è svolta proprio a palazzo dei Rettori  in occasione della giornata internazionale delle foreste. Domani, il 22 marzo, ricorre invece la giornata mondiale dell’acqua.

Tra gli obiettivi del seminario, c’era quello di sensibilizzare la collettività ricordando la vitale importanza delle foreste e dell’acqua: un binomio strettamente correlato e fondamentale per la conservazione e la sostenibilità del nostro pianeta. 

Tanti i temi trattati nell’incontro: dalla disciplina normativa a tutela delle foreste al rapporto imprescindibile tra foreste e acqua, dai benefici forniti dagli ecosistemi all’umanità ai problemi delle foreste alpine afflitte dal bostrico tipografo.

I relatori, oltre a sottolineare il valore del patrimonio forestale locale e regionale, ne hanno evidenziato il ruolo strategico per contrastare alcuni dei problemi legati alla crisi climatica, come il riscaldamento globale, il processo di desertificazione e la perdita di biodiversità e di risorse idriche.

La scelta della sede della prefettura non è stata casuale: l’incontro si è tenuto nello storico palazzo che per quasi quattrocento anni ha ospitato i rettori veneti che governavano Belluno, il suo territorio e le sue foreste.

E infatti, nel suo intervento di saluto, il prefetto di Belluno Mariano Savastano, ha ricordato un momento particolarmente significativo della storia locale: “Ai tempi della Serenissima risale l’epopea degli zattieri che trasportavano, percorrendo quella che era la via maestra, cioè il fiume Piave, gli alberi delle foreste del Cadore, del Comelico, dell’Agordino e del Cansiglio sino a Venezia: qui il legname veniva impiegato non solo nell’edilizia, per la costruzione delle  fondamenta della città, ma anche per la realizzazione dei galeoni nell’Arsenale. Da qui il famoso detto “Venezia poggia su un Cadore rovesciato”.

Tra passato e presente, con uno sguardo rivolto al futuro. Al seminario hanno partecipato cinquanta studenti degli istituti superiori di istruzione “Galilei - Tiziano” di Belluno e “Antonio della Lucia” di Feltre. “A testimonianza della visione in favore delle future generazioni che deve caratterizzare ogni forma di tutela, salvaguardia e gestione del patrimonio di valori costituito dalle foreste e dalle acque”, affermano gli organizzatori.