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Donne in età fertile solo il 39%, tra 30 anni 2,5 morti per ogni nato. Se ci arriviamo

Italiani: a fine secolo 22 milioni in meno. Una festa del meno siamo meglio stiamo? Tutt'altro: l'Italia come una immensa Rsa a cielo aperto. Invertire rotta demografica? Quasi impossibile: già oggi donne in età fertile solo il 39% della popolazione femminile e già oggi solo 400 mila nati per 700 mila morti.

Donne in età fertile solo il 39%, tra 30 anni 2,5 morti per ogni nato. Se ci arriviamo
Donne in età fertile solo il 39%, tra 30 anni 2,5 morti per ogni nato. Se ci arriviamo

Donne in età fertile solo il 39%, tra 30 anni 2,5 morti per ogni nato. Se ci arriviamo FOTO ANSA

Italia, alla fine di questo secolo sarà abitata da 37 milioni di residenti. Oggi sono 59 milioni. Quindi 22 milioni di gente in meno. E non manca chi potrebbe pensare e infatti talvolta dice un meno siamo, meglio stiamo. Dipende. Dipende e non è il nostro caso. Dipende da chi sono quelli che restano dopo il meno. E nel caso italiano sono soprattutto gli anziani, anzi  i vecchi. Aspettativa di vita a fine secolo 93 anni e mezzo. Una pacchia? No, al contrario. “Una immensa casa di riposo a cielo aperto”, questo (secondo definizione di Roberto Volpi sul Corriere della Sera) si avvia ad essere l’Italia. Si avvia? Già è.

La demografia vira lento, molto lento

Una immensa casa di riposo a cielo aperto dove le preponderanti percentuali di anziani e pensionati non si vede come possano avere chi lavora ai necessari mastodontici servizi pubblici e assistenziali e chi produce reddito capace di pagare le loro pensioni. Il meno siamo meglio stiamo sarà un inferno. Ammesso e non concesso che ci sia consapevolezza, si può evitare? Mica tanto, quasi niente. Perché la demografia è nel mare del tempo come una lunghissima nave portacontainer che vira, seppur comandata dal timone, lento. Molto lento, lentamente cambia direzione, se la cambia. Alla demografia per correggere e cambiare rotta i lustri non  bastano, le occorrono i decenni e parecchi.

La rotta segnata

Qui e oggi in Italia le donne in età fertile sono solo il 39 per cento della popolazione femminile. Percentualmente troppo numerose le classi di età infertili. Così poche le donne in età fertile che dovrebbero immediatamente passare da una media attuale di 1,1 figlio per donna ad una media di 2 per donna per impostare una virata della demografia italiana. Decisamente improbabile, ai confini dell’impossibile.

Sotto i 400 mila nati

L’anno in corso, il 2022, si chiuderà quasi certamente con un bilancio di nuovi nati sotto quota 400 mila. A fronte di più di 700 mila morti. Lo sbilancio demografico è già evidentissimo. Ed è esponenziale: tra 30 anni, a cavallo tra il 2050 e il 2060, i nuovi nati caleranno a circa 350 mila su base annua a fronte di circa 800 mila morti. Un nato ogni 2,5 morti. La proporzione, la dimensione di una comunità, di un popolo che prende commiato da se stesso.

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