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Governo, le ultime news: Berlusconi non vuole i "tecnici puri", oggi riceve ad Arcore Giorgia Meloni. Al-Sisi si congratula con la leader FdI. Zelensky: "Venga in Ucraina"

Ancora in primo piano le manovre per la formazione del nuovo esecutivo a guida FdI. Dopo aver visto ieri il leader della Lega Matteo Salvini, oggi Silvio Berlusconi incontrerà ad Arcore la leader di Fratelli d'Italia, che nel frattempo è al lavoro sull'emergenza energia. Il presidente di FI in un colloquio con la Stampa dice no ai tecnici puri. Fabio Rampelli (FdI) assicura che sarà un passaggio di consegne "morbido". Intanto alla premier in pectore arrivano le congratulazioni del presidente egiziano al-Sisi e l'invito da Zelensky a visitare l'Ucraina. Nel dibattito del Pd, alle prese con la fase precongressuale lanciata ieri da Enrico Letta, interviene Filippo Andreatta che individua "solo due strade: rottamare tutti gli ex ds-Margherita oppure scissione". Per il sindaco di Firenze Dario Nardella "serve un reset". In Lombardia è crisi sul caso Fontana-Moratti che si sono incontrati dopo che la vicepresidente aveva espresso l'intenzione di correre da sola. Per Fontana il 'rapporto è incrinato' ed entrambi si rimettono alle scelte dei leader del centrodestra.

Campania: staff Di Maio, nessun ingresso in giunta regionale

Nessun ingresso del ministro degli Esteri uscente, Luigi Di Maio, leader di Impegno civico, nella giunta regionale campana. Uno scenario delineato da alcuni organi di stampa on line, tra cui agendapolitica.it, che legavano il suo nome a quello di Sandra Lonardo Mastella, anche lei non eletta lo scorso 25 settembre, e l'ex presidete del consiglio regionale Rosetta D'Amelio, altri possibili nuovi assessori regionali.

"Smentiamo categoricamente le falsità, diffuse da alcuni organi d'informazione, in merito a volontà, ambizioni o trattative circa l'ingresso del ministro Di Maio nella giunta della Regione Campania", scrivono in una nota dallo staff di Di Maio che di recente a chiuso i suoi profili social.

"Meloni venga a visitare l'Ucraina", da Kiev invito a Urso

Il capo dell'Ufficio del presidente ucraino Andriy Yermak ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Copasir Adolfo. Urso, durante il quale si è congratulato con Fratelli d'Italia e la sua leader Giorgia Meloni per la vittoria alle elezioni tenutesi in Italia il 25 settembre e ha espresso la speranza per l'attuazione della posizione a sostegno dell'Ucraina dopo la formazione del nuovo governo italiano. Gli interlocutori - informa una nota dell'Ufficio - hanno discusso della necessità di instaurare un dialogo ad alto livello. Andriy Yermak, a nome del presidente Zelensky, ha invitato Giorgia Meloni a visitare l'Ucraina.

Rampelli: il reddito resta per inabili, altri devono avere lavoro

Fratelli d'Italia "non pensa minimamente" di cancellare il reddito di cittadinanza. Lo ha detto a Sabato anch'io su Rai Radio 1 Fabio Rampelli. "E' una semplificazione giornalistica. Intendiamo perseguire il sostegno degli inabili al lavoro, circa il 50% dei percettori del reddito. Sono soggetti fragili della società che vogliamo assolutamente continuare ad assistere", ha spiegato il vice presidente della Camera.  All'altra metà dei percettori del reddito "dobbiamo dare un lavoro. I giovani non possono stare a casa a non fare nulla, devono realizzare se stessi. Cercheremo di occuparci di questo anche con le imprese che sono pronte a collaborare magari per fare formazione", ha concluso.

Al-Sisi fa le congratulazioni a Meloni per vittoria elettorale

Il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si è congratulato con la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, per la vittoria elettorale e ha dichiarato che "non vede l'ora" di lavorare insieme per sviluppare le relazioni bilaterali fra Egitto e Italia.

"Estendo le mie più sincere congratulazioni alla signora Georgia Meloni per la vittoria del suo partito alle elezioni generali nell'amica Repubblica Italiana, augurandole il successo nel guidare l'Italia verso la prosperità e un futuro luminoso", ha dichiarato Sisi come riporta un messaggio pubblicato su Facebook dal portavoce della presidenza egiziana, Bassam Radi.

È in corso "un passaggio di consegne che risulta 'più morbido' rispetto a stagioni precedenti, anche per le circostanze drammatiche nelle quali ci troviamo. Un rapporto di collaborazione indispensabile in questa fase". Fabio Rampelli lo dice a "Sabato anch'io" su Rai Radio 1 a proposito dell'interlocuzione in corso tra Giorgia Meloni e il presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Il vice presidente della Camera ed esponente di FdI invita comunque a non enfatizzare: "Non esiste un governo Meloni nè un Parlamento proclamato. Non c'è nulla, Draghi è il presidente del Consiglio. Presupponendo che tra qualche decina di giorni il Presidente della Repubblica darà a Meloni l'incarico di formare un governo, oggi c'è questo dialogo", spiega.

Nardella (Pd): "Congresso ordinario non basta, serve reset"
 

Il Partito Democratico deve ripartire "da una forte consapevolezza: si è chiuso un ciclo politico di 15 anni e si deve aprire un nuovo capitolo. "A volte ho la sensazione che ci siamo dimenticati i motivi per cui è nato il Pd. Un congresso ordinario non basta, serve un reset". Lo dice in un'intervista a Qn il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

"È il momento di costruire una nuova casa perché quella che abbiamo non riesce più a rappresentare una larga parte di cittadini - spiega -. Dobbiamo evitare un congresso ordinario dove le opzioni siano quelle di fonderci con i Cinquestelle o con Azione e Italia viva". E parlare di una costituente di un nuovo soggetto politico "significa elaborare una nostra identità e una nostra proposta politica senza essere subalterni ad altre forze. E dividerci sulle loro opzioni. Questo vale anche per il ruolo di opposizione da assumere in parlamento che deve vederci duri ma non sguaiati, dialoganti con le altre minoranze ma autonomi".

Per Nardella, si può valutare anche lo scioglimento se "dovesse preludere alla costruzione di una nuova casa dei democratici". Si potrebbe cambiare anche nome, "se questo serve a dare davvero il senso di rinnovamento, ma insieme a idee nuove".

La nuova casa del Pd "è per tutti coloro che vogliono unire e non dividere il nord e il sud del paese, che guardano all'Europa come unico, vero campo di progresso".  Rispetto al nuovo segretario, Nardella non esprime giudizi sulle persone: "sono tutte valide: è il metodo che mi lascia perplesso - commenta - questa cosa delle autocandidature rischia di dare l'immagine di un partito nevrotico e autoreferenziale".

Pd: Andreatta, "due le strade, rottamare tutti gi ex ds-Margherita oppure scissione"

"Ci sono solo due strade per ritrovare un rapporto forte con l'elettorato. O si taglia con il passato, rottamando tutti, ma proprio tutti, i dirigenti che hanno avuto un legame organico con i partiti fondatori"; "oppure si prende atto del fallimento e ci si scinde in due partiti, uno riformista e l'altro più massimalista, rimanendo alleati alle elezioni". Lo dice Filippo Andreatta, a proposito del Pd, al 'Corriere della sera'.

"Bonaccini ha fatto politica nei Ds. La regola del partito nuovo, anziché del nuovo partito, dovrebbe valere pure per lui", dice tra l'altro il docente universitario e figlio di Beniamino Andreatta.

Governo: Berlusconi, non credo nei tecnici puri

No ai tecnici puri, Forza Italia sia considerata al pari della Lega nella compagine di governo, Draghi un patrimonio del Paese cui non si può rinunciare, e che "avrebbe tutte le carte in regola per occupare un ruolo apicale nelle istituzioni internazionali". Silvio Berlusconi parla con la Stampa, e commentando il suo incontro dei giorni scorsi con la premier in pectore dice di averla trovata "prudente ed equilibrata". Il leader di Forza Italia dice che il suo partito non ha perso voti, anzi, "fra i grandi partiti che hanno sostenuto il governo Draghi il nostro è il solo che non ha perso consensi".

Quanto ai nomi per il nuovo esecutivo, Berlusconi afferma che "non è una questione di numeri, ma di significato. Io non credo nei tecnici puri: se esistessero la politica diventerebbe inutile. Io ho sempre voluto coinvolgere nei miei governi persone chiaramente schierate con noi, che condividessero il nostro progetto politico, e che avessero un curriculum professionale, accademico o imprenditoriale di prim'ordine - osserva -. Ora vorrei di nuovo qualcosa di simile: non l'adesione a titolo personale di qualche nome famoso, ma l'impegno di mondi importanti", dall'impresa, al lavoro, alla scienza, "in uno sforzo di vera unità nazionale". Del resto "le emergenze da fronteggiare, prima fra tutte quella dell'energia, e le grandi riforme che dobbiamo mettere in cantiere, a cominciare da quella fiscale, richiedono davvero il concorso di tutti".

Per quanto riguarda l'atteggiamento del nuovo governo nei riguardi della Russia, per l'ex premier dovrebbe essere "esattamente quello del governo precedente - sottolinea -.

Quando le circostanze lo consentiranno sarò il primo a insistere per una soluzione diplomatica, perché considero la guerra intollerabile, la follia delle follie. Tuttavia, una soluzione diplomatica implica l'assoluta unità dell'Occidente - conclude - e non può contemplare in nessun caso il sacrificio della libertà e dei diritti del popolo ucraino".