TRENTO. Il progetto trentino dell'ospitalità diffusa, "Ospitar", varca i confini territoriali e sbarca a Clusone in provincia di Bergamo. Ma l'iniziativa promossa dalla società benefit di Trento Community Building Solutions è in procinto di allargare il proprio raggio d'azione anche in Trentino. Già avviato in 11 Comuni, altri 6 centri abitati tra la val di Cembra e la Vallagarina sono pronte a inviare la propria adesione.
Intanto il progetto "Ospitar" esce per la prima volta dal Trentino, un'iniziativa che ha riscosso interesse nel bergamasco. Operativamente Cbs è pronta a raccogliere le adesioni dei proprietari delle seconda case già entro febbraio e proporre le prenotazioni online per la prossima estate. L'obiettivo è avere una quindicina di appartamenti a disposizione dei potenziali turisti.
"L'obiettivo è concreto - commenta Ruggero Zanetti, socio responsabile del progetto Ospitar - l'interesse molto in quanto alla serata di presentazione con il Comune di Clusone e Orobie Style ha visto la partecipazione di 80 persone in presenza e di altre 40 partecipanti collegati in streaming, compreso amministratori di territori confinanti".

L’obiettivo di questo progetto trentino particolarmente interessante è recuperare e riqualificare l'enorme patrimonio delle seconde case, lasciate sfitte, sottoutilizzate o spesso abbandonate, attraverso un nuovo tipo di turismo che punti sulla comunità e sul mettere a valore il territorio, intercettando nuovi tipi di viaggiatori che prediligono la libertà di un soggiorno in appartamento.
In questo progetto il Comune è l’attivatore, ai privati, invece, spetta il compito di svilupparlo. E Cbs in questi mesi ha redatto uno studio sullo stato patrimoniale delle seconde case.
L'iniziativa Ospitar ha preso il via per la prima volta nel 2019 a Celceranica. "Gli obiettivi - aggiunge Zanetti - sono la valorizzazione del patrimonio immobiliare, il contrasto allo spopolamento, la creazione di opportunità di sviluppo e l'ascolto del territorio. Questo progetto risponde ai nuovi trend del turismo, una dinamica accelerata dall'emergenza Covid, con la ricerca di indipendenza, autenticità, sostenibilità e scoperta di luoghi poco noti".
La promozione della ricettività diffusa avviene attraverso portali dedicati e poi vengono organizzati momenti di consulenza, corsi di formazione e altre attività per pianificare una proposta adatta ai territori aderenti all'iniziativa.