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L'Adige ''rivitalizzato'' per quasi un chilometro: ghiaia, elementi in legno, grossi massi per rallentare la corrente. Così il fiume torna rifugio per la biodiversità

VADENA. Il tentativo è quello di rinaturalizzare il più possibile il corso del fiume facendolo tornare luogo simbolo per la biodiversità e facilitando, in caso di alluvioni e periodi prolungati di pioggia, una fuoriuscita ''controllata'' del fiume dai suoi argini su terreni già predisposti a ciò.

La Provincia di Bolzano, in questo senso, è al lavoro esattamente da un anno, dal novembre scorso, nella zona del ponte Piccolongo, nei pressi di Vadena, con l'Ufficio Sistemazione bacini montani Sud per realizzare questo progetto di rivitalizzazione del fiume Adige. Su una lunghezza di 800 metri, la squadra di Helmut Gurndin è impegnata ad allargare l'alveo dell'Adige. Il primo tratto è stato completato a metà.

"La moderna protezione dei corsi d'acqua è una protezione integrata - sottolinea l'assessore provinciale alla Protezione civile, Arnold Schuler - alla funzionalità ecologica dei corsi d'acqua viene attribuita la stessa importanza della protezione dalle piene, cosa che è evidente anche nella realizzazione dell'opera in questo tratto dell'Adige".

I lavori proseguono attualmente con il secondo lotto di costruzione per una lunghezza di 300 metri tra il chilometro 111,3 e 111,0, riferisce il direttore dei lavori Christian Kofler. Sulla sinistra orografica, la sponda all'interno degli argini viene abbassata e ridisegnata. Gli operai hanno già iniziato a rimuovere la vegetazione; in una fase successiva, verranno dragati 20 metri di riva dell'Adige per realizzare la riqualificazione ecologica.

Come nel primo lotto di costruzione, nell'alveo allargato del fiume verranno incorporati a bassa profondità dei pennelli di guida in grosse pietre armate, per ottenere un movimento pendolare della corrente principale durante la bassa marea. Inoltre, la linea di riva avrà una forma irregolare e sarà dotata di banchi di ghiaia e di elementi di legno per offrire in futuro un rifugio a rettili, anfibi e uccelli. Allo stesso tempo, verrà aumentata la protezione dalle inondazioni rinforzando gli argini. Se il tempo lo permetterà, i lavori proseguiranno nelle prossime settimane e dovrebbero essere completati intorno a Pasqua dell'anno prossimo.

La pista ciclabile che passa accanto a questo tratto del fiume potrà continuare a essere utilizzata senza ostacoli. Tuttavia, si prevedono tempi di attesa quando i camion dovranno attraversare la pista ciclabile. Sul posto sono stati installati dei pannelli informativi a cura dell'Ufficio Sistemazione bacini montani Sud. Il secondo lotto di costruzione è finanziato con fondi del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica.