MILANO – Prevale l’incertezza sui mercati finanziari, con l’Asia che torna ad esser scossa dal colosso cinese dell’immobiliare Evergrande. Le vendite sul mattone asiatico sono scattate dopo che Evergrande ha annullato una riunione con i creditori, prevista per la giornata di oggi. Il titolo ha perso oltre il 25% a Hong Kong anche perché ha chiarito, in una comunicazione alla Borsa dell'ex colonia britannica che, in vista dell'indagine di Hengda Real Estate Group, la sua principale controllata domestica, "non è stata in grado di soddisfare i requisiti per l'emissione di nuovi bond". Novità che hanno presto annullato l’ottimismo che era stato ereditato dalla notizia, risalente allo scorso venerdì, sul fatto che Washington e Pechino stessero formando gruppi di lavoro per discutere di questioni economiche e finanziarie. Restano, infine, nel radar i Treasury americani: diversi governatori della Fed parleranno in settimana, mentre sui mercati si inizia a valutare l'impatto di un possibile shutdown, ovvero lo stop alle attività federali per il mancato accordo politico sul budget. Sempre caldo il fronted del petrolio, in crescita sulla scia del fatto che gli hedge fund hanno continuato ad accumulare scommesse (sul Wti siamo ai massimi da inizio 2022) su una ripartenza dei prezzi – dopo la pausa della scorsa settimana – a causa di un’offerta ristretta.
Borse asiatiche deboli
Le Borse asiatiche procedono negative, tranne Tokyo, a causa della debolezza del mercato, con le piazze cinesi in calo in vista di una settimana di vacanza. A Hong Kong l'indice Hang Seng cede l'1,50% trascinata dal crollo del titolo di Evergrande (-25%). In Cina l'indice Shanghai Composite cala dello 0,48% e Shenzhen perde lo 0,51%. Il Kospi di Seoul segna -0,44%. A Tokyo il Nikkei avanza dello 0,94%.
Evergrande: futuro di nuovo in bilico. Crolla a Hong Kong
Evergrande crolla alla Borsa di Hong Kong (-25,45% a 0,41 dollari di Hk) dopo aver dichiarato in un file al listino dell'ex colonia britannica che, in vista dell'indagine di Hengda Real Estate Group, la sua principale controllata domestica, "non è stata in grado di soddisfare i requisiti per l'emissione di nuovi bond". L'unità di Evergrande era stata indagata dall'autorità cinese di regolamentazione dei titoli per sospetta violazione della divulgazione di informazioni. Alla fine di luglio, i debiti non pagati di Hengda Real Estate erano circa 277,5 miliardi di yuan (38 miliardi di dollari), con 1.931 le cause legali pendenti. "In considerazione del fatto che Hengda Real Estate Group, una delle principali filiali della società, è oggetto di indagine, il gruppo non è in grado di soddisfare i requisiti per l'emissione di nuove obbligazioni nelle circostanze attuali", ha riferito domenica sera Evergrande in una dichiarazione di Borsa. Ad agosto, Hengda Real Estate ha reso noto di essere finita sotto le indagini dall'autorità cinese di regolamentazione dei titoli per sospetta violazione della divulgazione di informazioni. Lo sviluppo apre un nuovo fronte per l'azienda più indebitata del mondo (oltre i 300 miliardi di dollari), appena una settimana dopo che la polizia ha arrestato alcuni dipendenti della sua unità di gestione patrimoniale, facendo crollare le sue azioni e aumentando la pressione sui piani di ristrutturazione del gruppo di Shenzhen. All'inizio del mese, Evergrande ha riferito di aver ritardato la decisione sulla ristrutturazione del debito offshore a ottobre per consentire ai detentori del suo debito più tempo per considerare la sua proposta. Evergrande ha bisogno del via libera di oltre il 75% dei detentori di ciascuna classe di debito per approvare il piano, che offre ai creditori un paniere di opzioni per scambiare il debito con nuove obbligazioni e strumenti legati alle azioni garantiti dalle sue azioni e da quelle dei titoli delle sue controllate quotate a Hong Kong.
Oltre alla capogruppo, cedono terreno le controllate Evergrande Nev (-20%) e Evergrande Serces (-11%) e l'intero settore degli sviluppatori di real estate, tra cui Sunac (-4,85%) e Country Garden (-5%), sempre a un passo dal default. La crisi nel settore immobiliare, che in passato ha contribuito fino a un terzo circa alla formazione del Pil cinese, ha scosso i mercati globali e le iniziative di Pechino per rafforzare il settore sembrano avere finora avuto un impatto scarso. Alla fine di agosto, la superficie complessiva delle case invendute era di 648 milioni di metri quadrati, in base agli ultimi dati dell'Ufficio nazionale di statistica.