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Marisa Leo uccisa dall'ex, lui aveva anche assunto un investigatore per pedinarla

Femminicidio / Trapani

Emergono nuovi retroscena sull'omicidio della 39enne uccisa da Angelo Reina, che poi si è suicidato

Un delitto pianificato da giorni, settimane, forse mesi. Emergono nuovi retroscena sull'omicidio di Marisa Leo, la donna di 39 anni uccisa con una carabina calibro 22 dal suo ex compagno, Angelo Reina, imprenditore di Valderice (Trapani) che poi si è suicidato.

Secondo quanto emerso, Reina nelle ultime settimane aveva noleggiato un'auto. A bordo del mezzo i poliziotti hanno trovato altri proiettili della stessa arma utilizzata per uccidere Marisa Leo, così come scrive La Repubblica. È stato lo stesso titolare dell'agenzia di noleggio a presentarsi davanti gli investigatori. 

Reina aveva anche fatto pedinare l'ex compagna con un investigatore privato. L'uomo si è presentato spontaneamente in questura a Trapani. "Mi aveva detto che stavano insieme — le parole dell'investigatore agli inquirenti secondo quanto riportato dalla stampa — un giorno di luglio mi contattò nella mia agenzia e mi diede l’incarico. Era una gran brava donna: una lavoratrice dedita alla sua azienda e un’eccellente madre"

Il delitto è avvenuto nel tardo pomeriggio di mercoledì nel Trapanese, in una zona interna tra le campagne di Marsala e Castellammare del Golfo. Reina avrebbe convinto la donna a raggiungerlo nel vivaio di famiglia con una scusa, poi le ha sparato. Quindi ha preso l'auto e ha guidato fino a un viadotto sull'A29 dove si è ucciso a sua volta. La coppia aveva una figlia di tre anni. I rapporti tra i due si erano deteriorati da tempo e la convivenza si era interrotta. Nel maggio del 2020 la donna aveva denunciato Angelo Reina per stalking e violazione degli obblighi familiari, ma poi aveva deciso di ritirare le querele. 

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