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Minacce social a Meloni e alla figlia: "Attenta a togliere il reddito di cittadinanza"

Una raccolta di tweet macabri, con minacce di morte verso Giorgia Meloni e la figlia. A metterli insieme è l'account Twitter di Fratelli d'Italia che denuncia "indegne minacce apparse sui social" contro la premier. Il partito fa quadrato attorno alla sua leader e punta il dito nei confronti di un presunto clima di odio suscitato dalla rappresentazione della linea di governo e maggioranza contro il reddito di cittadinanza. Rappresentazione che gli esponenti FdI addossano senza mezzi termini a M5s e a Giuseppe Conte. Il deputato FdI Marco Cerreto parla di "vergogna infinita, siamo al limite" e chiede direttamente che "Giuseppe Conte condanni quanto accaduto".

Giovanni Donzelli, volto emergente di FdI, accusa: "Fomentare rabbia sociale per raccattare qualche voto è pericoloso. Spero che Conte ci pensi un minuto e condanni senza esitazione questi violenti". Le deliranti frasi che l'utente di Twitter - il suo account è riportato per esteso nel collage FdI - rivolge al presidente del Consiglio e ai suoi familiari sono tutte accomunate dall'eventualità che il Reddito sia cancellato. Insulti sessisti, minacce di morte che sollevano lo sdegno del partito che reagisce con un "avanti presidente, siamo al tuo fianco". "Questo episodio inqualificabile è il prodotto del clima di odio fomentato dalla narrazione falsa di chi sul disagio sociale cerca di lucrare facili consensi", attacca il sottosegretario all'attuazione dle programma di governo Giovanbattista Fazzolari.

L'episodio viene evidenziato al termine di una giornata in cui già il centrodestra si era schierato compatto con il ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo che la trasmissione di Rete 4 'Quarta Repubblica' aveva mandato in onda l'intervista ad un manifestante che, all'evento di piazza dei sindacati sabato scorsi a Roma contro il sostegno militare all'Ucraina ed i provvedimenti del Governo Meloni, aveva detto: "Il pericolo di una violenza c'è oggettivamente nell'evoluzione della situazione. Quanto pensano che i lavoratori possano accettare salari che calano da 30 anni, contratti che non vengono rinnovati, attacco al reddito di cittadinanza, disoccupazione e aumento delle bollette? La violenza sta lì. Se poi la violenza colpirà Crosetto... non mi strapperò i capelli".

Solidarietà a Crosetto è venuta dai presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. Il ministro della Difesa si è detto "scioccato" dalle parole dell'uomo. Dai colleghi di Governo piena solidarietà.