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Prodotti tipici, riconosciuto il Consorzio di tutela del Marrone di Roccadaspide

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È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Agricoltura per il riconoscimento del Consorzio di tutela del Marrone di Roccadaspide Igp, presieduto da Mario Miano

È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Agricoltura per il riconoscimento del Consorzio di tutela del Marrone di Roccadaspide Igp, presieduto da Mario Miano. 

Il riconoscimento   

“Ringrazio Confagricoltura –  spiega Miano - che ha sostenuto l’iter  per il riconoscimento del consorzio a Bruxelles e a Roma. Colmiamo un vuoto e ci dotiamo finalmente dello strumento utile per sostenere e sviluppare l’attività di centinaia di aziende agricole che sulle colline e i monti degli Alburni, del Cilento e del Vallo Di Diano  realizzano il proprio reddito grazie ad un prodotto la cui presenza a Roccadaspide è documentata già a partire dal Medioevo”. Nell’archivio della Badia di Cava, infatti, sono conservati antichi contratti tra coloni e proprietari di castagneti che lo testimoniano. La diffusione  nel Cilento si deve poi anche a monaci Basiliani che molto contribuirono alla coltivazione del castagno. “Finora non si è riusciti a sfruttare appieno le potenzialità di diverse Dop e Igp del Salernitano per incrementare il reddito dei  produttori e l’economia  dei territori che hanno il privilegio di fregiarsi di  questi marchi di tutela”, sottolinea il presidente provinciale di Confagricoltura, Antonio Costantino. “Il  Consorzio di tutela  è lo strumento necessario per  promuovere la penetrazione sui mercati - spiega Costantino – altrimenti, se escludiamo la mozzarella di bufala  e qualche altro prodotto, tutte le altre Dop e Igp fanno solo numero. Purtroppo sono eccellenze che ancora non hanno innescato, come era nelle aspirazioni dei promotori dei marchi Dop e Igp, lo sviluppo virtuoso dei territori. Col passare degli anni l’economia delle Dop  e delle Igp non è riuscita ad emergere ed è rimasta un elemento residuale. Bisogna assolutamente invertire questa tendenza e la costituzione dei consorzi di tutela che ancora mancano all’appello e la rivitalizzazione di quelli esistenti  sono il primo tassello per imprimere la svolta necessaria”.

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