In una dichiarazione a LaPresse, la New York Road Runners - organizzatrice della maratona della Grande Mela - "si impegna a sostenere le donne che corrono e rimuovere le barriere"
di Antonella Scutiero,
Mentre altri grandi gare come Berlino e Londra – anch’esse appartenenti al circuito delle World Marathon Majors – hanno già negli scorsi anni deciso di venire incontro alle neomamme, conservando il loro posto per l’edizione successiva, Boston non aveva fatto nulla del genere. E dire che la maratona più antica del mondo è stata la prima a veder schierate le donne, sia pure sotto mentite spoglie: nel 1966 Bobbi Gibb, l’anno dopo Kathrine Switzer. Il post di Fiona ha avuto però un tale successo di condivisioni da parte di altre atlete da convincere la Boston Athletic Association a intervenire, modificando il proprio regolamento. “Le donne che sono iscritte a una delle nostre competizioni e vogliono mettere su famiglia potranno farlo, senza rinunciare alla possibilità di partecipare a un evento organizzato dalla BAA”, ha affermato Jack Fleming, presidente e amministratore delegato dell’organizzazione. “Boston è il sogno di tanti corridori, avere ora creato percorsi che consentano alle donne in gravidanza e dopo il parto di non rinunciare è trasformativo – dice Fiona a LaPresse – Non vedo l’ora di essere lì nel 2024 con il mio bambino che mi incoraggia a bordo strada, e attendo con ottimismo che New York, Chicago e Tokyo annuncino politiche simili”.
In una dichiarazione a LaPresse, la New York Road Runners – organizzatrice della maratona della Grande Mela – “si impegna a sostenere le donne che corrono e rimuovere la barriere, per consentire la piena partecipazione e il successo delle madri nello sport. Le runner che si registrano per la TCS New York City Marathon 2023 e rimangono incinta prima del giorno della gara e scelgono di non partecipare alla gara potranno rimandare all’edizione 2024 contattando il team Runner Services della NYRR”. L’organizzazione, aggiunge, “pianificherà di condividere gli aggiornamenti alla politica di differimento per gravidanza nei prossimi mesi”. Un’apertura simile arriva anche da Chicago: “Stiamo lavorando all’aggiornamento delle nostre policy per le partecipanti in gravidanza e che hanno partorito da poco per l’evento del 2023, adeguando le politiche di cancellazione standard dell’evento – ci dice il direttore della comunicazione, Alex Sawyer- Il nostro obiettivo è condividere queste novità con i partecipanti e la community nei prossimi mesi”. Nessuna risposta invece dagli organizzatori di Tokyo, ugualmente interpellati sul tema.
E in Italia? Abbiamo provato a sentire gli organizzatori delle principali gare dello stivale. “In oltre 20 anni di carriera non mi ricordo mi sia mai capitato di ricevere richiesta di posticipo causa maternità, ed in effetti mi stupisce un po’ la cosa” risponde il direttore della Milano Marathon, Andrea Bassi, interpellato da LaPresse. “L’iniziativa di Boston Marathon mi sembra comunque interessante. Noi non abbiamo una policy particolare al riguardo, per noi l’iscrizione non è posticipabile in nessun caso – spiega – Diamo la possibilità di stipulare un’assicurazione facoltativa che consente il rimborso in caso di impossibilità a partecipare. In linea di principio, non credo che avrei problemi a derogare se ricevessi una richiesta di questo tipo, e magari in futuro potremmo anche pensare di inserirlo in regolamento. Anche se ovviamente si potrebbe obiettare perché in caso di gravidanza sì e in caso di infortunio no? Qual è la differenza?”. Dalla Capitale, gli organizzatori della Run Rome The Marathon assicurano che “come già effettuato anche nell’edizione 2022, se arrivassero delle richieste da parte di mamme in neo-attesa si accorderà senza problemi lo spostamento in maniera gratuita all’edizione del prossimo anno 2024.
L’anno scorso era capitato in un paio di casi, per il 2023 ancora nessuna richiesta”, osservano, spiegando che “a differenza di Boston o altri eventi non abbiamo pensato a una campagna comunicativa in questo senso, ma senz’altro come detto saremo sensibili all’argomento. Per questa edizione, essendo il 19 marzo, sicuramente prevediamo nelle prossime settimane una comunicazione sul legame papà-figli”.
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