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Sanremo 2023, Gianmaria: "Mi sento mandato dall'amore a fare qualsiasi cosa"

"Mi sento pronto, più maturo. Mi sento in un bel momento, sono convinto dei brani, della cover, del disco. Sarebbe stato sbagliato andarci prima. Certo, sono anche agitato, ma quello è normale". Gianmaria parla a ruota libera con l'Adnkronos a pochi giorni dal suo debutto in gara tra i big di Sanremo con il brano 'Mostro' prodotto da Antonio Filippelli e Gianmarco Manilardi. Un brano intimo dove il 21enne si mette a nudo affrontando una sua fragilità, la paura della solitudine.

"Il brano è stato scritto in un momento specifico dell'anno appena passato in cui io ho avuto paura -spiega Gianmaria- e il brano è la fotografia del momento in cui ho avuto questa paura Paura di essermi perso delle cose importanti a livello familiare, soprattutto con mia sorella, per essermi dedicato solo alla musica. Per un attimo ho pensato che quello che era perso non fosse recuperabile, i rapporti, affetti importanti della mia vita, i miei punti fermi, e pensavo di essere entrato in un tunnel dove per un attimo non ho visto la luce".

'Mostro' "non si può definire né una ballata né un uptempo. Il brano parte e sembrerebbe una ballad, però poi nel ritornello parte tutta la mia incazzatura, quindi è un brano ibrido che ha più momenti", lo descrive Gianmaria. Il brano -e l'intero album, che prende lo stesso nome del pezzo sanremese- ha come fil rouge le relazioni e i sentimenti, l'amore prima di tutto. Un sentimento che l'artista descrive così: "L’amore per me è un po il motore di tutto. Mi sento mandato dall’amore a fare qualsiasi cosa che mi piace fare. E ciò di cui scrivo, di cui ho voglia di ascoltare, tutto ciò per cui vivo".

'Mostro', che esce venerdì 3 febbraio per Epic Records / Sony Music, è un titolo che racchiude una filosofia di vita, già emerso nell'album precedente, 'Fallirò'. "Ho pensato di esorcizzare un termine poco usato, esorcizzare una cosa che testualmente è brutta ma in realtà può aprire molte strade -spiega Gianmaria- Un fallimento, o uno stato d'animo come 'Mostro', può essere l’inizio di qualcos’altro, che può cambiare la vita. Mi piacciono i termini he possono racchiudere molte cose".

Tra i chiaroscuri di questa edizione numero 73 del Festival c'è la discussa presenza del presidente ucraino Zelensky, che Gianmaria commenta così: "Io sono per la pace. La guerra in Italia non abbiamo sentito la vera gravità, e questo mi dispiace. La presenza di Zelensky a Sanremo può accendere una luce", osserva.

Infine, un pensiero anche al dopo Sanremo: "Come mi vedo dopo il festival? Mi vedo cresciuto spero a livello personale e a livello artistico, e mi vedo in tour". In Gianmaria non c'è più la paura di perdersi qualcosa lungo il percorso a causa della musica: "Ho trovato un compromesso. Essendomi buttato così presto nella musica, non ho perso così tanto. Alla fine, non avevo altro".