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Saremo costretti a bere acqua di mare?

Più del 2022, peggio di ogni anno precedente: la siccità non è mai andata via ed è qui per restare

Saremo costretti a bere acqua di mare per evitare la siccità? Il governatore del Veneto Luca Zaia progetta un desalinizzatore ma diciamolo chiaramente: non si può fare… è troppo costoso. Meglio restare con i piedi a terra e trovare soluzioni realistiche anche perché il razionamento e le autobotti in strada potrebbe presto diventare una realtà quotidiana per molte città italiane. Più del 2022, peggio di ogni anno precedente: la siccità non è mai andata via ed è qui per restare. Solo se piovesse per 50 giorni di fila (grosso modo fino a metà maggio) si potrebbero recuperare le criticità indotte dalla siccità al Nord. Ma le conseguenze riguardano tutta Italia e impattano sulle nostre vite. 

Ma come siamo arrivati a questa situazione? Ormai dal 2021, tre fattori hanno portato a una situazione di siccità permanente, soprattutto al Nord Italia: temperature più alte del solito, mancanza di pioggia e poca neve sulle montagne. Chiariamolo a beneficio dei negazionisti: la siccità è tra gli effetti più dirompenti dei cambiamenti climatici. Facciamoci aiutare però dalle immagini satellitari per renderci conto delle differenze tra prima e dopo. Questo è il Tagliamento, siamo nella pianura friulana. È uno dei fiumi italiani più importanti. Come si vede c’è più ghiaia che acqua. 

E gli altri grandi fiumi non stanno meglio. A causa della scarsa portata, l’acqua salata del mare sta risalendo il corso del fiume Adige finendo nelle falde. È il cosiddetto cuneo salino che minaccia le colture e l’acqua potabile. Il Po è da mesi al di sotto dei minimi storici: pensate alla portate delle conseguenze per l’intera area toccata dal grande fiume. Ma cosa si può fare contro la siccità? Anbi e Coldiretti propongono da anni il “Piano Laghetti”: diecimila piccoli invasi e bacini da disseminare sul territorio per raccogliere l’acqua piovana e renderla disponibile quando serve. In Italia riusciamo infatti a trattenere poco della scarsa pioggia che cade. In più, quando il terreno è arido a causa della siccità assorbe poco e l’acqua piovana semplicemente se ne va verso il mare, a volte con conseguenze devastanti come purtroppo successo a Ischia e ancora prima nell’entroterra marchigiano.

Dal Governo (finora) solo annunci e stime e gli interventi sui territori sono stati pochi. Da settimane si parla di un “decreto acqua” da portare in Consiglio dei Ministri e di una struttura commissariale per gestire l’emergenza idrica. Nel frattempo, buona parte della produzione del Made in Italy delle colture del Nord Italia è a rischio: se il raccolto va male i prezzi dei prodotti per i consumatori possono solo aumentare. L’estate è alle porte e, in attesa delle opere necessarie per fronteggiare la siccità, non resta che osservare il cielo. Aspettare la pioggia e seguire alcuni piccoli accorgimenti: dal classico “chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti” ma anche inserire dei riduttori di flusso, per risparmiare acqua fintanto che c’è.

(Riprese e montaggio Alberto Pezzella)