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Secha de la Silva: il rum che valorizza «il racconto della giungla»

Ci voleva forse una donna per creare un rum che celebrasse la potenza della natura. La natura, in questo caso, è quella delle giungle vulcaniche della zona del lago Atitlàn, in Guatemala, dove una concentrazione di ben trentasette vulcani ha creato nei secoli un territorio ricco e fertile, che a sua volta ha favorito una straordinaria varietà di flora e fauna. La donna in questione è Pamela Anderson (e no, se ve lo state chiedendo non è quella Pamela Anderson), Maestra de Ron innamorata delle isole caraibiche. Il rum, invece, è Secha de la Silva, e ha tutte le componenti per essere il regalo di Natale perfetto per gli amanti degli spirits. Non solo perché è buono, ma proprio perché porta con sé una storia da raccontare, di quelle che vale la pena di condividere mentre si scarta il pacchetto trovato sotto l'albero. 

La ricetta

Secha de la Silva il rum che valorizza «il racconto della giungla»

Secha de la Silva non è un semplice nome, è la narrazione di un'idea. Quella di racchiudere in una bottiglia i profumi e i sapori del Guatemala, paese centroamericano in cui la biodiversità è tra le più ricche del pianeta. Dentro a questo rum, infatti, si trova «il raccolto della giungla» (questa la traduzione in italiano del nome): pura canna da zucchero, cacao di qualità e due varietà di caffè locale. Una ricetta che vuole versare nel bicchiere un soffio di Guatemala. La canna da zucchero cresce ai piedi del vulcano Atitlàn, appena fuori dalla città di Mazatenago, sulle coste calde e umide del Pacifico. Il clima e il ricco suolo vulcanico sono perfetti per favorire la sua crescita rigogliosa. Dopo il raccolto, la canna viene lavorata rigorosamente entro 48 ore, e distillata sul posto per garantirne la freschezza. Poi, il rum affronta un viaggio fino a Rio Hondo, nel Guatemala centrale, dove il clima è più adatto alla maturazione che avviene in botti di rovere bianco, che conservano il contenuto in un ambiente caratterizzato da un forte stress termico (i giorni sono caldi, mentre le notti sono fredde). Quello che per l'uomo può essere un clima ostile, permette invece al rum di invecchiare acquistando complessità e profondità. Dopo l’invecchiamento entrano in gioco il cacao e il caffè, frutti iconici di questa regione. Il primo, il cibo degli dei dei Maya, è quello proveniente dalle piantagioni biologiche ella regione di Lachuà, coltivate all’ombra della foresta pluviale. Il caffè guatemalteco, tra i migliori di tutta l'America Centrale, è quello delle varietà Bourbon e Caturra dalla regione di Huehue, i cui chicchi vengono tostati prima dell’infusione nel rum, rilasciando così la loro dolcezza naturale.

La granella di fave di cacao e i chicchi di caffè vengono quindi infusi in alcol neutro per due o tre giorni e filtrati per rimuovere ogni particella. L’infusione così ottenuta viene poi aggiunta al rum, e il tutto è lasciato per altre ventiquattro ore ad armonizzare prima dell’imbottigliamento.

Secha de la Silva il rum che valorizza «il racconto della giungla»

Il risultato è una bottiglia selvaggia, che omaggia il luogo da cui proviene, e che aggiunge al sapore del rum intense note di cacao e caffè, in una rotondità che riempie la bocca di sensazioni interessanti. L'ideale per un dopocena sofisticato, ma anche per stimolare la fantasia dei mixologist di casa nell'ideare un twist sui cocktail più semplici