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Sequestrato un pianoforte da oltre 50 mila euro con parti in avorio, lo strumento musicale era pronto per essere spedito all'estero

BOLZANO. Un pianoforte, realizzato con tasti in avorio e dal valore di oltre 50 mila euro, era pronto per essere spedito all'estero ma è stato sequestrato dai carabinieri. Le forze dell'ordine sono intervenute in una ditta milanese di traslochi specializzata in spedizioni internazionali di opere d’arte. Le persone coinvolte nella vendita illecita dello strumento rischiano da sei mesi a due anni di carcere, oltre a una multa tra i 15 mila e i 150 mila euro.

Questo il risultato di un'operazione del nucleo carabinieri Cites di Pavia in collaborazione con quello di Bergamo e di Bolzano. Un'attività scattata a seguito degli accertamenti sulla vendita di un pianoforte proveniente dall’estero. Gli approfondimenti e le indagini hanno evidenziato che lo strumento musicale, che contiene tasti in avorio della specie Loxodonta africana (Elefante africano), era stato oggetto di passaggi commerciali senza la necessaria documentazione Cites.

La specie Loxodonta africana (Elefante africano) è, infatti, inserita in Appendice I della Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie di Flora e Fauna minacciate di estinzione, così come nell'Allegato A del Regolamento (Ce) 338/1997 e Regolamento di base, che vietano la commercializzazione di “specimen” (parte di animale o un prodotto derivato appartenente a tale specie) in quanto lo sfruttamento economico rappresenta una grave minaccia per la sopravvivenza della specie.  A tale divieto è prevista l’applicazione di alcune deroghe, normate dallo stesso Regolamento europeo, che devono essere oggetto di approfondita valutazione da parte del competente Ufficio Cites per scongiurare la provenienza illegale dell’avorio che rimane al centro di intensi traffici commerciali a livello internazionale.

Una volta verificata l'origine legale e la titolarità alla sua detenzione, l’Ufficio Cites può rilasciare la documentazione, un “certificato Cites per scopi commerciali” che ne autorizza eventuali scambi.

Dalle verifiche del Nucleo carabinieri Cites di Pavia è emerso che il pianoforte, realizzato nel 1983 in Germania e contenente tasti in avorio, era stato venduto nel mese di ottobre 2022 da un privato residente in Bolzano a un musicista residente in Italia, tramite l’intermediazione di un rivenditore lombardo, in assenza del certificato Cites per scopi commerciali con l'autorizzazione alla vendita.

L’acquirente aveva affidato il pianoforte a una società di spedizioni internazionali con sede in provincia di Milano per trasferirlo all’estero, operazione non riuscita a seguito dell’intervento dei militari del Nucleo che a metà novembre hanno sequestrato lo strumento. Le persone coinvolte nella vendita sono stati denunciati in stato di libertà con il rischio di arresto da sei mesi a due anni e una multa tra i 15 mila e 150 mila euro.

Sempre per la stessa legge il pianoforte sottoposto a sequestro penale, già convalidato dall’Autorità Giudiziaria, è oggetto di confisca. Il fascicolo penale è stato trasmesso per competenza territoriale alla Procura della Repubblica di Brescia.