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Serie B, parola a Bepi Pillon: "Ecco chi va in A"

Calcio

L'esperto tecnico veneto festeggia i suoi 67 anni raccontandosi su Today.it: "Era tutto fatto con l'Ascoli per tornare ad allenare... Frosinone lanciatissmo, ma la vera favola della stagione è il Sudtirol"

Giuseppe Pillon compie 67 anni oggi ma non ha alcuna intenzione di chiudere la sua carriera da allenatore dopo 721 panchine dai dilettanti alla A in 30 anni di carriera. Il tecnico veneto nei giorni scorsi era stato sul punto di tornare alla guida dell’Ascoli, in serie B. Dopo un primo colloquio negli uffici romani del patron Pulcinelli, in cui aveva trovato l’accordo per un contratto fino al 30 giugno con opzione per il rinnovo, ha atteso invano la telefonata di conferma. Che non è arrivata. Al suo un altro ex del Delfino, Roberto Breda. “Cosa che fanno parte delle normali dinamiche del mondo del calcio. L’Ascoli ha scelto un altro allenatore, ci sta. Io sarei stato felicissimo di tornare in quella città e in quel club, con cui ho vinto la C1 e centrato salvezze prestigiose in B”, racconta Pillon a Today.it. Il baffuto allenatore del primo miracolo Treviso e del Chievo "europeo" in questo periodo è sempre aggiornato sui campionati di B e di C. “Sto invecchiando – ride – , ma allenare bene non è una questione anagrafica. Credo che quelli della mia generazione possano ancora dare qualcosa. Vedete Castori a Perugia? Potrebbe compiere l’ennesima impresa della sua carriera. E’ la dimostrazione pratica che l’età non conta se ci sono conoscenze, competenze e passione. Insomma, noi vecchietti non siamo ancora bolliti, come qualcuno vorrebbe far credere…”.

Serie B: Pillon fa le carte al campionato

Il nome di Bepi Pillon circola spesso in B quando saltano panchine in giro per l’Italia. E lui si tiene aggiornatissimo anche sul torneo cadetto: “Il Frosinone penso sia ormai lanciato verso la A. A meno che non accada qualcosa di imprevedibile, sarà la prima promossa. E’ sempre stata una squadra solida, fin dall’inizio, ma ora vola anche sulle ali dell’entusiasmo”. Dietro si sgomita per la seconda piazza: “Genoa, Reggina e Bari sono tre club che meriterebbero di tornare in A. Penso che per organico, il Grifone sia la più attrezzata per la promozione diretta. Certo, Reggina e Bari hanno ambiente, qualità e tradizione. La verità è che tutto si deciderà a marzo, tra qualche settimana: lì bisognerà scattare e prendere il largo. La B è lunghissima e prima delle ultime dieci giornate resta imprevedibile”. La più bella favola del campionato, per Pillon, è il Sudtirol di Bisoli: “Sì, una storia che piace a noi vecchi romantici del calcio. Ma quella società non è una novità per chi la segue da tempo. Io ho giocato contro di loro in C quando allenavo la Triestina: hanno organizzazione, progettualità, stadio, campi per allenarsi. E in C avevano già costruito una rosa fortissima in grado di far bene da subito in B. L’esperienza di Bisoli e qualche ritocco di mercato hanno fatto il resto”. Nelle retrovie tremano tante piazze prestigiose: Benevento, Venezia, Spal, Perugia. “Ogni tanto guardo la classifica e penso: “ma qui chi retrocede?”. A pensarci, vengono i brividi. Ma quelle realtà, che non erano preparate per un campionato nella bassa classifica, adesso devono fare i conti con il presente: servono punti, e tanti, per evitare brutte sorprese”.

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