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Sesso kinky, BDSM, bondage, fetish: scopriamo le differenze

Kinky sex, se ne sente parlare molto ultimamente. Ma che cos’è, effettivamente? In cosa consiste? È un qualcosa che si fa a letto, come la posizione dell’amazzone, o è più un concetto astratto? 

Documentandomi su Internet, c’è chi sostiene che se si sono mai avute fantasie su sesso di gruppo, BDSM, bondage, ma anche solo sul sesso anale, si è esplorato (anche solo con la mente, per ora), il mondo del kinky sex.

Quindi, siamo tutti kinky? Ma cosa significa poi? Tutti questi dubbi e curiosità le ho girate al dottore Matteo Merigo, psicologo, psicoterapeuta e sessuologo, che ci ha illuminato sull’argomento. Ecco cosa abbiamo imparato. 

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Sexplorer è il nuovo podcast di Vanity Fair curato da Alice Politi e dedicato a tutto quello che c’è di interessante, curioso, divertente, trasgressivo, serio, sano nel mondo dell'erotismo e della sessualità. Nella quarta puntata si parlerà di sesso kinky e di sessualità alternative con Andrea Farolfi, autore di Be Kinky

Cos’è il sesso kinky? Cosa si intende per kinky?

«Il termine kinky, in inglese, significa “nodo” ed è inteso come un qualcosa che rompe la linearità. In realtà è un termine ombrello che racchiude molteplici aspetti della sessualità, ma il suo nucleo è nelle pratiche e comportamenti sensuali, sessuali “non convenzionali”».

Quindi, è la stessa cosa del BDSM? 

«Per quanto kinky e BDSM vengano spesso usati come sinonimi, potremmo differenziarli nella parte più strettamente relazionale. Il kinky è un insieme di pratiche, il BDSM è fondamentalmente una forma relazionale in cui due o più persone vivono una relazione basata sullo scambio di potere e sull’accettazione consensuale di regole e sistemi di sicurezza. 

Mi preme ricordare che il mondo BDSM, e potremmo includere, anzi dovremmo includere, tutto il mondo relazionale, si fonda su 4 regole importantissime, che potremmo riassumere con 4C: Cura, Comunicazione, Consenso e Cautela». 

Qual è la differenza tra kink e fetish?

«Nel kink rientra anche il fetish, anzi potremmo definirla una branca del kink. Il fetish è l’attrazione erotica e sensuale nei confronti di oggetti, materiali o elementi che normalmente non hanno carica sessuale per la maggioranza della popolazione, ma che per alcuni sono investite da carica erotica. Il fetish è estremamente vario e soggettivo. Ci sono persone che sono attratte dai piedi, altre da materiali in pelle. Queste non prevedono una sessualità, ovvero un “investimento genitale” (potremmo definirlo così), ma per alcune persone l’investimento erotico diventa significativo».

Prima parlavamo di nodi… Ma quindi che differenza c’è tra nodi e feticci?

«Il nodo rappresenta un legame erotico, significativo e soggettivo. Nel nodo, la parte erotica, ma soprattutto emotiva, si lega e slega come una rappresentazione del vissuto personale. Per questo motivo, chi ama il bondage e lo shibari, sente nella corda e nel nodo, non solo un aspetto erotico, ma un vero e proprio investimento affettivo ed emotivo. 

Il feticcio, da un punto di vista psicanalitico, rappresenta una mancata risoluzione di un passaggio evolutivo preadolescenziale. Nel feticcio, infatti, si investe non solo la carica erotica antica, ma anche un senso di distruzione nei confronti di quell’oggetto. Per fare un esempio, una persona venera la scarpa, ma inconsciamente ha un desiderio profondo nel volerla distruggere. Questo discorso però vale per il feticcio perverso, dove la fantasia tra desiderio e distruzione, si fonde e confonde nella sua espressione».