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Suzzara, a processo per violenza sulla ex, ma gli amici testimoni non convincono

Dopo l’esame dei tre testi, il pm chiede che venga valutato il reato di falsa testimonianza 

SUZZARA. In carcere per violenza sessuale, maltrattamenti, estorsione e stalking nei confronti della ex fidanzata, lunedì mattina, scortato dalla polizia penitenziaria, è nuovamente comparso davanti al collegio dei giudici presieduto da Gilberto Casari, un 33enne di Suzzara. A testimoniare ieri mattina tre amici della ex coppia che hanno fornito versioni dei fatti confuse e pressoché identiche, a favore dell’imputato. Il che ha insospettito il pubblico ministero Lucia Lombardo che, al termine dell’udienza, ha chiesto e ottenuto dal giudice che gli atti fossero trasmessi alla Procura per valutare il reato di falsa testimonianza da parte di tutti e tre i testimoni. Molte le contraddizioni emerse nel corso del loro interrogatorio, evidenziate sia dai giudici che dall’avvocato della vittima, Cristian Pasolini.

L’uomo è accusato di maltrattamenti per aver insultato davanti agli amici la sua ex, accusandola di aver intrattenuto relazioni sessuali con altri uomini anche sposati. Litigi avvenuti anche alla presenza degli amici che hanno minimizzato. Fin troppo. L’ex, per andarsene di casa avrebbe preteso da lei la somma di 4mila euro, soldi che le erano stati prestati dal suo datore di lavoro. Da qui l’accusa di estorsione. L’avrebbe anche costretta ad avere un rapporto sessuale dopo averle strappato i vestiti di dosso. A testimoniare anche la giovane madre di lui che fin dall’inizio l’ha rifiutata. La prossima udienza è stata fissata per il 24 ottobre, al termine della quale sarà anche emessa la sentenza.

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