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Ucraina: ulteriori incursioni su Zaporizhzhia, scambio di accuse a Mosca e Kiev. Appello Onu: 'Stop'

Razzi vicino centrale Zaporizhzhia, scambio accuse tra Russia e Ucraina

Guterres ha chiesto alle parti di creare un perimetro di sicurezza attorno alla centrale nucleare. chiedere Sul fronte diplomatico, la battaglia per i visti si intensifica. L'Estonia chiude i confini ai cittadini russi

di Andrea Capello,

Centrale nucleare di Zaporizhia Continua ad essere al centro dell'attenzione in il conflitto ucraino. Un incidente nella più grande fabbrica d'Europa, infatti, avrebbe conseguenze ben oltre la zona del conflitto. Nel pomeriggio un nuovo raid ha colpito il sito con l'ormai consueto rimborso delle responsabilità tra Kiev e Mosca. Secondo Energoatom, la società pubblica ucraina che gestisce quattro centrali nucleari in funzione in Ucraina, le forze russe hanno effettuato bombardamenti in aree "vicine" ad aree contaminate radioattivamente. Per le fazioni filo-russe disposte ad accettare le visite degli ispettori dell'AIEA, le forze di Kiev avrebbero bombardato l'area. Una situazione così tesa che ha spinto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres a un altro appello bipartisan per creare un perimetro di sicurezza attorno alla fabbrica. "Chiedo alle forze armate della Federazione Russa e dell'Ucraina di cessare immediatamente qualsiasi operazione militare nelle immediate vicinanze della centrale nucleare e di non utilizzare la struttura e i suoi dintorni come obiettivi", ha dichiarato. "Demilitarizzazione" della regione.

Sul fronte diplomatico, le controversie sui visti si stanno intensificando, soprattutto nei paesi baltici. L'Estonia ha infatti annunciato la chiusura delle proprie frontiere ai cittadini russi con permessi Schengen, con alcune importanti eccezioni. L'Ucraina ha risposto favorevolmente chiedendo ad altri paesi dell'UE di fare lo stesso. Ma la situazione è molto frastagliata. Tra i paesi che non considerano questa misura praticabile c'è la Germania. "Questa è la guerra di Putin", ha detto il primo ministro Olaf Scholz, aggiungendo che sarebbe "difficile" vietare completamente ai cittadini russi, compresi i turisti, di entrare in Europa. Una dichiarazione che ha suscitato indignazione a Kiev. "Questa non è solo la guerra di Putin, è la guerra della Russia. I veri soldati, non Putin, vengono dalla Russia per uccidere, torturare e distruggere", ha affermato il ministro degli Esteri Dmitro Kuleba. I turisti russi "con le magliette sovietiche e la lettera Z" non dovrebbero "camminare per le spiagge, i monumenti ei negozi d'Europa", secondo il ministro degli Esteri di Kiev, ma provenivano dai "vicini di Mosca". Il parlamento lettone, infatti, ha dichiarato la Russia “stato sponsor del terrorismo”. Una presa di posizione che il ministero degli Esteri russo ha definito “spinta dalla xenofobia” e frutto di una “ideologia neonazista”.

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