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''Una campagna anti lupo senza precedenti che ricorda i tempi dei Lupari'', l'allarme di Fabio Ghirardi: ''Il problema di convivenza c'è? Sì, ma ci sono anche le soluzioni''

TRENTO. ''Sto assistendo ad una campagna anti lupo senza precedenti, anzi di precedenti ce ne sono, vorrei solo non si tornasse ai tempi dei Lupari (figure pagate dalle amministrazioni per uccidere i lupi) che portarono alla quasi estinzione di questo animale''. A parlare è Fabio Ghirardi direttore dall'Associazione Italiana Esperti d'Africa in difesa degli animali e a tutela della bioricchezza che in Africa si occupa della conservazione della biodiversità e combatte il bracconaggio e in Italia (lui si trova a Parma) è impegnato per la sensibilizzazione sull'importanza della preservazione degli ambienti naturali e chi li abita. Ghirardini si inserisce, così, nel dibattito molto acceso sulla questione del rapporto uomo-lupo. Un argomento che divide e che vede fazioni contrapposte troppo spesso in maniera puramente ideologica.

I detrattori attaccano dicendo che ci sarebbero troppi lupi, ormai, in Italia (ma sono circa 3mila e 300 contro i 600mila cani randagi, i 59milioni di esseri umani, i 6,5milioni di ovini e i 5milioni di bovini) che gli esseri umani sarebbero in pericolo (ma negli ultimi 150anni non si conosce di una sola aggressione a un uomo mentre le aggressioni di cani, mucche, api, altri selvatici, come i cinghiali, sono incalcolabili) e che farebbero dei danni devastanti agli allevatori (quando, dati Ispra, danni causati da tutti i lupi in tutta Italia negli ultimi 5 anni ammontano a 9 milioni e 6.997 euro, molto meno del costo di una qualsiasi opera pubblica. Per esempio i trampolini di Predazzo per le Olimpiadi costeranno 38 milioni di euro: due trampolini permetterebbero di garantire la convivenza uomo-lupo per 20 anni in Italia, per capirsi). 

''Da diverso tempo sono uno spettatore silenzioso riguardo ad una questione che ultimamente sta riempiendo le pagine dei giornali, sia nella mia provincia (Parma) sia nel resto d'Italia - spiega Ghirardi -. La convivenza uomo-lupo. Da qualche anno mi occupo più o meno attivamente alla conservazione della biodiversità e lo faccio con razionalità senza vizi ideologici che portano sempre ad avere una visione distorta della realtà. Mi occupo di conservazione delle specie in via di estinzione in Africa supportando l'anti-bracconaggio mentre in Italia mi dedico alla conservazione ambientale in generale, con un occhio di riguardo agli animali. Riguardo al lupo, penso di avere sufficienti competenze per dire la mia''.

''Sto assistendo - prosegue - ad una campagna anti lupo senza precedenti, anzi di precedenti ce ne sono, vorrei solo non si tornasse ai tempi dei Lupari (figure pagate dalle amministrazioni per uccidere i lupi) che portarono alla quasi estinzione di questo animale. In ogni modo c'è un problema, perché di problema si tratta se esistono delle persone che non vogliono i lupi ed altre che li difendono e non si riesce a trovare un punto d'incontro logico. Analizzando il problema, i punti critici quali sono? Allevatori che si vedono mangiati i loro capi, persone che non si sentono più sicure a passeggiare nei boschi e cacciatori che si vedono sbranati i loro cani. Le soluzioni ci sono? Si e perché non vengono adottate? Qui si apre il capitolo dei dati. Si perché ovviamente ci si deve basare su dei dati.

Partendo da questi e dal fatto che i sistemi di difesa del bestiame, se ben utilizzati e quindi con allevatori informati e aperti ad aggiornarsi, funzionano Ghirardi spiega: ''I dati raccolti dalla Regione sui danni da lupo dicono che non siamo difronte ad una mattanza incontrollata di bestiame e non assistiamo alla scomparsa di esseri umani mangiati dai lupi come tanti cappuccetto rosso. Riguardo ai cani da cinghiale mangiati dai lupi, anche qui i dati parlano chiaro, sono molti di più quelli uccisi o resi invalidi dai cinghiali stessi. Quindi, perché se un cane viene ucciso da un cinghiale è un danno collaterale tollerabile mentre se viene ucciso da un lupo no? Perché allora uccidere il lupo? Perché ci dà fastidio, ci spaventa? Non mi sembra un valido motivo. Piuttosto regoliamo la popolazione di cinghiali, importati per scopi venatori e poi situazione scappata di mano, creando anche numerosi problemi come incidenti su strada, anche mortali''.

Per Ghirardi se c'è un problema e lo si vuole risolvere, ''perché non si organizzano incontri costruttivi, senza chiacchiere da bar o fazioni da stadio con cori e striscioni, ma un tavolo con istituzioni ed esperti rappresentanti degli organismi coinvolti? Mi spiace anche leggere titoli di giornali estremamente faziosi che non fanno altro che gettare benzina sul fuoco in un momento delicato. Concludo, precisando che non sono un fondamentalista anti-caccia, la trovo anacronistica e poco divertente. Pericolosa, ed anche qui i dati mi danno ragione, muoiono più cacciatori uccisi dai cacciatori piuttosto che uccisi dai lupi. Se ho voglia di stare nella natura, posso farlo senza fucile, se voglio sparare vado al poligono e magari mi faccio un bel corso di tiro tattico dinamico che mi diverto di più ed in massima sicurezza. Il lupo, come il cane la volpe ed il nostro collega, fanno parte di questo mondo e che ci piaccia o meno, dobbiamo imparare a conviverci''.