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Una collezione e una sfilata per celebrare la dolce vita ligure

Nessuno è più affezionato a una certa idea di Italia, tutta strade a picco sul mare da percorrere in spider, baie incantate e primizie rigogliose sui banchi dei fruttivendoli, di Dolce&Gabbana. Un assunto che è stato ribadito a Portofino la scorsa settimana, quando il duo siculo-milanese ha presentato la sua ultima collezione realizzata per Mytheresa, la Exclusive Portofino Collection. 

La collaborazione tra i due brand, giunta alla sua settima puntata, è ormai un’abitudine. Per l’occasione, la piattaforma di e-commerce del lusso – approdata sul web nel 2006 ma nata come boutique già nel 1987 – ha voluto celebrare con una sfilata organizzata in una location molto cara all’immaginario di Dolce&Gabbana. Insieme ai faraglioni di Capri – luogo primigenio della leggenda del profumo Light Blue, con David Gandy in slip bianco -, ai rioni di Napoli – la sfilata di Alta moda 2016 ambientata a San Gregorio Armeno – e alla Sicilia, Portofino è sempre stato un luogo essenziale nell’atlante geografico e sentimentale della coppia creativa. 

L’affinità elettiva era stata ribadita anche di recente: proprio tra la piazzetta e sulle strade che collegano i paesini del golfo del Tigullio era stato ambientato lo spot del profumo Dolce Lily, con protagonista Deva Cassel, figlia dell’attore Vincent e di Monica Bellucci, tra le più rinomate testimonial del brand (già protagonista di campagne passate alla storia, come quelle girate da Giuseppe Tornatore già nel 1994). E a voler fare un tuffo nel passato meno “immersivo”, nel 2012 la campagna pubblicitaria per quella primavera-estate era stata sempre nella perla ligure ambientata, proprio da Monica Bellucci, in tandem con Bianca Balti. Nel 2015, invece, un’intera collezione, Portofino 2015, era stata già dedicata al borgo.

Tornando al 2023 però, la Piazzetta non è cambiata poi molto, tranne che per un bar allestito ad hoc e transennato per gli invitati, dove si degustano Bellini e bollicine, nell’attesa della sfilata. Poco fuori dalle transenne, invece, vengono serviti spritz e vini all’Excelsior, caffè storico e vera roccaforte della dolce vita portofinese, la cui gestione è da poco stata acquisita dai due stilisti. 

In effetti, i bicchieri e i portatovaglioli già “logati” sono guardati con una certa cupidigia da clienti e invitati appassionati di oggettistica. Gabbana è a uno di quei tavoli, chiacchiera con alcuni dei giornalisti invitati all’evento; Dolce è nel backstage, a sistemare gli ultimi dettagli di una collezione che nasce come dedicata al mondo femminile e a quello dei bambini, anche se in passerella poi sfileranno anche uomini con tavola da surf al braccio. 

Sedute qualche tavolo più in là con indosso già gli abiti della sfilata – la cui natura commerciale è sottolineata dal suo essere una di quelle collezioni see now-buy now, con gli abiti acquistabili in concomitanza con l’evento – ci sono la modella Alessandra Ambrosio e l’influencer de rigueur in eventi del genere, Leonie Hanne, insieme all’attore Lucien Laviscount, il trentenne passato alle cronache per il suo ruolo di Alfie, l’interesse amoroso della “ringarde” Emily (in Paris). 

La cittadina, pur abituata ad essere presa d’assalto dai turisti, sembra però accogliere con piacere questa deviazione dall’ordinarietà: alle finestre dei palazzi che circondano la piazzetta, colorati di zucca e terra di Siena, si affacciano già volti di donne e bambini, anziani con baffi corposi e il sorriso divertito, pronti a godersi lo spettacolo da un palcoscenico privilegiato. 

Courtesy of Dolce&Gabbana e Mytheresa

Lo spettacolo che va in scena è un omaggio alla città, i cui profili si ritrovano nelle stampe dei costumi interi a balconcino, sulle gonne a matita in jersey stretch, così come sulle t-shirt cartolina, da abbinare agli shorts a maxi righe bianche e azzurre, dal chiaro sapore navy, che portano alla mente la dolce vita ligure. Un concetto ribadito dalla colonna sonora, fornita per l’occasione dal pianista Davide Locatelli, che ha riarrangiato Love in Portofino, inno non ufficiale della città. 

Cantata originariamente da Fred Buscaglione nel 1958 e trasformata nell’anno successivo da Dalida in una ballata dolceamara, la melodia si propaga per la piazzetta, partendo da cinque pianoforti diversi, tra i quali le modelle passano con eleganza (nonostante il rischio di inciampare con i tacchi a spillo di dieci centimetri che si allacciano alla caviglia con fasce in seta a righe). A completare la collezione sono gli accessori, dai maxi foulard stampati in twill di seta agli occhiali da sole cat-eye, passando per gli orecchini chandelier con cristalli e i pareo. 

Sul finale, le modelle si imbarcano su un motoscafo, salutando gli astanti, e fissandosi nella memoria collettiva come in una foto di Slim Aarons, mentre un tenore salito sul palco intona altri brani sinonimo della dolce vita italiana, che si propaga perpetua nelle cartoline di Dolce&Gabbana e nella nostra memoria. 

Courtesy of Dolce&Gabbana e Mytheresa

Uno spettacolo dedicato esplicitamente ai clienti di Mytheresa, con l’orgoglio del Ceo Michael Kliger, forte di un’azienda dai numeri solidissimi, quotata alla borsa di New York e che nel 2022 ha registrato un Gmv (Gross merchandising value) di 747,3 milioni di euro. Arriva il tramonto, inghiottito dal mare e dai fuochi d’artificio sulla baia. Alcuni ospiti vanno a cena poco distante, nei ristoranti pieds dans l’eau che lambiscono il porto, altri sono già stanchi da un programma che ha avuto tra le tappe anche un aperitivo a Villa Olivetta, proprietà privata degli stilisti dove di recente si è sposata anche la cantante Sia. 

Alcuni animali notturni proseguiranno la peregrinazione turistica ballando proprio all’Excelsior, battezzando una nuova gestione molto attesa. Gli influencer poco abituati ai tour de force saliranno sulle loro decappottabili per tornare in albergo. La baia è illuminata, piena di vita, da un lato all’altro, alcuni curiosi si muovono ancora tra i locali, alla ricerca dei vip facilmente identificabili tramite i loro total look, abiti floreali stampati, alcuni surrealisti pizzi neri, segno di religiosa e totalizzante adesione al brand. Il sogno di Portofino è salvo, anche per questa estate. Cin cin.

Per ascoltare “La teoria della moda”, il podcast di Giuliana Matarrese, clicca qui