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Uno spot creato per fare polemica ha fatto polemica. Quindi Esselunga ha vinto

Uno spot creato per fare polemica ha fatto polemica. Quindi Esselunga ha vinto
Uno spot creato per fare polemica ha fatto polemica. Quindi Esselunga ha vinto

La scena centrale dello spot Esselunga

Uno spot fatto per fare polemica, difficile credere che gli ideatori della pubblicità non sapessero i possibili risvolti che lo avrebbero accompagnato, ha fatto polemica.

Quindi uno spot fatto per fare polemica, ovviamente stiamo parlando dello spot Esselunga, ha creato una polemica. Ha creato una polemica tra chi lo accusa di essere uno spot a difesa della famiglia tradizionale (“Questa te la manda la mamma…”) e chi lo difende come un innocente spot realizzato dal punto di vista, innocente, di una bambina.

Innocente, ovvio, lo spot non è. Gli ideatori sapevano benissimo che, restando borderline nel confine tra retorica, populismo, tradizionalismo e non so cos’altro, avrebbero generato polemica. Chi lo difende, quelli che possiamo mettere nell’insieme dei tradizionalisti, d’altronde, sono la maggioranza nel paese più o meno dal 1861. O non ve siete accorti? 

Lo spot comunque ha funzionato: la polemica ha generato discussione. La discussione ha generato pubblicità. Si trasformerà la pubblicità in più soldi per Esselunga? In quanti soldi? Queste sono le uniche domande che si staranno ponendo negli uffici marketing dell’azienda.