Attacco sul Poggio e arrivo a braccia alzate. Per la prima Sanremo della sua carriera, Mathieu Van Der Poel ha scelto la formula classica. Accanto ci ha messo un record, quello della scalata al Poggio appunto: 5'42'', cancellati Jalabert e Fondriest: e resistevano dal 1995. Vince Van Der Poel nel nome del nonno materno, quel Raymond Poulidor che trionfò nel 1961. E dietro al capolavoro dell'olandese ce n'è un altro. Italianissimo. Quello di Filippo Ganna, secondo sul traguardo tagliato 15 secondi dopo il vincitore. Il piemontese è stato con Van Der Poel, Van Aert e anche con Pogacar sul Poggio, salvo poi perdere contatto a poche centinaia di metri dalla vetta. Dietro non succede granché, cade Bennet e le poche schermaglie concentrate sulla Cipressa durano quello che durano; Il fatto che in testa ci sono i big lascia presupporre per il resto della concorrenza il poco margine che effettivamente c'è. E una volta scollinata la vetta, Van Der Poel si lancia in discesa, fatta in sicurezza, senza bisogno di rischiare troppo visto che il terzetto che insegue non trova che intese momentanee e forse né Ganna, né Mohoric hanno troppa voglia di sbattersi per servire a Van Aert lo sprint sul piatto d'argento. Così Van Der Poel arriva al traguardo e vince per la terza volta in carriera una grande classica, lui che in bacheca ha la doppietta al Giro delle Fiandre 20 e 22. Secondo Ganna, terzo Van Aert e quarto Pogacar. Il quartetto tornerà a darsi battaglia domenica 2 aprile sulle strade dell'edizione del Fiandre che già promette spettacolo.

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