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Vanity Fair Stories 2022, Tiziano Ferro, Ambra Angiolini e il superpotere della fragilità

Dopo il successo delle quattro precedenti edizioni, torna il Vanity Fair Stories, il più grande evento completamente dal vivo di Vanity Fair che per la prima volta va in scena al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano (via Larga 14).

Tema di quest'anno The change is you, storie che cambiano il mondo. Sul palcoscenico si alternano tanti personaggi che del cambiamento sono parte attiva: attori e registi, comici e cantanti, scrittori, ballerini, figure chiave della cultura.

Tra questi anche Tiziano Ferro e Ambra Angiolini, in un duetto emozionante, con tanto di lacrime di commozione.

Tiziano Ferro è in collegamento da Los Angeles, ma sembra di averlo nella sala del Teatro Lirico.

Loro sono legati, «Io», confida Ambra, «sono tesserata numero uno del suo fan club da sempre. Quando è uscita la sua prima canzone io ero già pazza di lui: con lui ho riconosciuto il superpotere della fragilità che allora non avevo compreso come superpotere, lo sentivo ancora come difetto e quando l'ho visto in musica espresso così bene, ho pensato che allora potevo dimenticarmi del voler essere per forza la super girl che in realtà non sono e mi sono liberata. Devo ringraziare Tiziano per questa liberazione».

«A me», confessa Tiziano Ferro dall'altra parte dell'Oceano, «in quegli anni Novanta, Ambra mi piaceva tantissimo, forse anche perché avevo già capito quel suo tormento». Ed è proprio quella sensibilità inquieta e «scomoda» che li accomuna.

Il loro primo incontro fu al Teatro Sistina, ricorda Tiziano Ferro: «Ambra stava lavorando a un musical su Battisti e uno del cast che io conoscevo mi disse che Ambra aveva parlato di me. Per me lei era, ed è, un punto di riferimento ideale».

E dopo uno scambio continuo di attestati di amicizia e stima, arriva da Ambra un vero insegnamento: «A quel tempo io ero solo famosa: non avevo un mestiere e questa cosa mi faceva soffrire. Mi sentivo che la missione più grande sarebbe stata rispondere alla domanda: Che lavoro fai? Non ci cascate: essere famosi non è un mestiere e porta in posti dolorosissimi. Avere un lavoro e avere fama per il lavoro che si fa è tutta un'altra storia».

Si alzano gli applausi e Tiziano Ferro rincara: «Viviamo in un mondo in cui ci si sente qualcosa solo se abbiamo visibilità, parlare di lavoro al giorno d'oggi è avanguardista».

E quando si affronta il tema del cambiamento, al centro di questa edizione del Vanity Fair Stories 2022, Ambra confessa: «Io esco sempre dalle code: magari per un po' mi sento sola, ma succede che poi qualcuno si accoda».

Ma la vera notizia è che loro due hanno presentato un brano insieme Ambra/Tiziano. E come è nato questo progetto lo racconta lei: «Tiziano mi aiuta sempre nei momenti più difficili, non solo scrivendo canzoni, ma vivendo. Stavo passando un periodo in cui soffrivo per amore e lui una sera mi manda un messaggio e mi dice, "stanotte non ho dormito per te, ma ti devo ringraziare perché mi hai fatto scrivere una cosa bella, te la mando". E io, che sono psicolabile, mi sono messa a piangere. E lui ha caricato la dose: “torni a cantare con me?”».

Ma Tiziano si lascia andare alla commozione quando parla del libro di Ambra, Infame: «Quel libro avrei potuto scriverlo io. C'è una connessione tra noi, basata su alcuni livelli di dolore».

Ma tutto il loro bellissimo intervento, lo potete vedere nel video qui sopra.

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