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Via libera al collegamento sciistico tra Comelico e val Pusteria, Confartigianato: ''Creare lavoro consente alle persone di rimanere a vivere in montagna''

COMELICO SUPERIORE. "Il futuro del Comelico può e deve puntare molto sul turismo". Così la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella, all’indomani del parere favorevole della Sovrintendenza al progettoStacco”, che prevede la realizzazione del collegamento tra Padola e la Pusteria. "Con questo via libera al nuovo impianto sciistico sarà molto più facile. Ora dobbiamo ragionare sulla costruzione di un sistema del settore che si basi anche sul mondo dell'artigianato". 

Un progetto che attende di diventare realtà da una ventina d'anni e che ha ricevuto il parere favorevole della Soprintendenza al Paesaggio di Venezia. Il piano prevede la realizzazione degli impianti per collegare Valgrande, il monte Colesei e passo monte Croce per mettere in rete il carosello di Sesto e Versciaco.

"Bene che si sia guardato alla tutela del paesaggio in un’ottica di sviluppo delle comunità locali. Perché solo creare lavoro consente alle persone di rimanere a vivere in montagna. E di conseguenza, a proteggere l’ambiente", evidenzia Scarzanella. "E' importante adesso che lo sviluppo si basi su un sistema solido, fatto di integrazione tra settori, tra imprese. In questo senso l’artigianato può essere un motore: il turismo è portato avanti anche da piccole realtà artigiane".

L'approvazione del progetto "Stacco" rappresenta il compromesso tra i funzionari veneziani, i tecnici e gli amministratori del Comelico. Un progetto che risponde alle richieste del Bellunese e della Pusteria al collegamento impiantistico da Padola a Valgrande e da lì al monte Colesei con piste di rientro da passo monte Croce. La SkiArea val Comelico rientra nel Consorzio Dolomiti Superski e si sviluppa a una quota inferiore ai 2 mila metri. Un investimento in controtendenza rispetto agli effetti della crisi climatica e che incide su un territorio rimasto piuttosto integro.

A ogni modo l'accordo tra Comune di Comelico Superiore e Soprintendenza porta poi l'intervento a valutare altri aspetti del territorio, come la valorizzazione delle linea di confine tra l'ex Repubblica di Venezia e il vecchio Tirolo Asburgico, dove sono ancora visibili i cippi in pietra risalenti al 1753. Il piano prevede poi la riqualificazione delle opere del Vallo Alpino (Prima guerra mondiale) e anche la messa a sistema dei siti di valenza storico-culturale sui territori di Comelico Superiore, San Nicolò, San Pietro, Santo Stefano e Danta.

"Spero che il caso del Comelico - conclude Scarzanella - dove abbiamo assistito al tentativo di imposizione di nuovi vincoli paesaggistici e ambientali, diventi emblematico di uno sviluppo sostenibile dei territori. Sviluppo possibile nelle terre alte, con comunità che hanno a cuore le sorti del loro ambiente, ma che non possono continuare a sopravvivere in montagna senza che siano dati loro gli strumenti per rimanere a lavorare in quota".