Italy
This article was added by the user . TheWorldNews is not responsible for the content of the platform.

Yana Malayko, autopsia e Ris per ricostruire il femminicidio. Il padre della ragazza: "Gettata come un sacco dell'immondizia"

Sabato la Procura di Mantova affiderà l'incarico per l'esame autoptico, con le garanzie della difesa, sul corpo di Yana Malayko, la 23enne di nazionalità ucraina il cui corpo è stato ritrovato ieri nelle campagne di Castiglione delle Stiviere. Ne dà notizia in un comunicato il procuratore capo di Mantova Emanuela Fasolato.

L'autopsia sul corpo inizierà subito dopo all'ospedale Carlo Poma del capoluogo. Martedì prossimo, informa ancora la procura, "avranno inizio i rilievi tecnici  sull' appartamento ove in ipotesi accusatoria è avvenuto l'omicidio e sulle vetture in uso all'indagato, rilievi delegati dalla Procura ai Carabinieri del R.I.S. di Parma".

Autopsia e rilievi nell'alloggio sono fondamentali per capire come sia stata uccisa la ragazza: si fa strada l'ipotesi dello strangolamento, ma mancano ancora certezze. Resta in carcere Dumitru Stratan, 34 anni moldavo, l'ex fidanzato accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere.

Omicidio di Yana Malayko, il padre della ragazza: "Chiedo giustizia"

"Ora posso chiedere solo giustizia. Io e mia figlia morta chiediamo la giustizia, questa persona che ha ammazzato mia figlia, lasciandola sulla strada come un sacco dell'immondizia, deve pagare il prezzo più grave possibile". Lo afferma, intervenuto alla trasmissione "Mattino Cinque News", Oleksander Malayko, il papà della ragazza di origini ucraine. Che sottolinea come "fino a ieri sera avevo speranza", poi c'è stato il tragico ritrovamento. "Vorrei ringraziare tutti, i carabinieri, la protezione civile, il pronto soccorso, i vigili del fuoco, i miei amici, ogni cittadino di Castiglione delle Stiviere, che in questi giorni sono stati vicini a me", conclude il papà.

Yana Malayko, come è avvenuto il ritrovamento del corpo

Il cadavere della ragazza era sotto una catasta di legna, in una zona di campagna in via Benaco, nei pressi di una centrale elettrica, al confine tra le province di Mantova e di Brescia, a poca distanza da dove lo si era cercato fin dal 20 gennaio scorso, quando Dumitru, di nazionalità moldava e ora in carcere con l'accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, l'avrebbe uccisa nell'appartamento che la ragazza condivideva con la titolare del bar dove lavorava, e sorella del presunto assassino. Poi aveva messo il corpo in un sacco per trasportarlo, di notte, in campagna e nasconderlo.

Dall'uomo, in carcere dal 21 gennaio, non è arrivato il benché minimo aiuto: mai una parola con i magistrati che l'hanno più volte interrogato e, soprattutto, nessuna intenzione di rivelare dove avesse nascosto il corpo. Il padre della ragazza da giorni partecipava alle ricerche in prima persona e anche questa mattina si era messo alla testa di un gruppo di volontari che ha perlustrato un'ampia zona attorno al luogo dove nel pomeriggio di ieri è stato poi stato trovato il cadavere. Che è stato rimosso dopo che la polizia scientifica ha effettuato i primi rilievi alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Mantova Emanuela Fasolato.

Da chiarire ancora le modalità dell'omicidio, per il quale forse è stato utilizzato un coltello, avvenuto al termine di una lite, dopo che l'uomo - stando alla ricostruzione degli investigatori - avrebbe attirato l'ex fidanzata alle 2 di notte nell'appartamento con la scusa che il cane, che condividevano quando erano insieme e che dopo la rottura della relazione era stato affidato a lui, stava male.

Prima che arrivasse la ragazza, l'ex fidanzato aveva manomesso le telecamere dell'appartamento, ma aveva fatto male i conti perché quelle esterne del condominio lo avevano ripreso mentre caricava il sacco con il corpo nel bagagliaio della sua auto; e quelle disseminate per il paese lo avevano immortalato mentre si dirigeva verso la zona Valle, una torbiera a nord di Castiglione. Qui, però, era rimasto impantanato con la sua auto nel fango e un testimone lo aveva visto e lo aveva anche aiutato. Dumitru aveva anche tentato di depistare le indagini inviando alla sorella, dopo le 5 del mattino del 21 gennaio, un paio di messaggi con il telefonino di Yana, per dimostrare che a quell'ora la ragazza era ancora in vita.

La relazione tra Yana e Dumitru si era fatta burrascosa negli ultimi tempi a causa dei problemi di lui, incapace di avere una vita regolare, così come un lavoro. Lavorava saltuariamente nel bar della sorella, l'Event coffee di Castiglione, ma le sue scenate di gelosia verso la ragazza erano continue. Lei lo aveva lasciato il 7 gennaio scorso e lui, nei giorni seguenti, aveva maturato un odio feroce nei suoi confronti. Mentre adesso non parla, alla sorella aveva confidato il delitto: "L'ho ammazzata come lei ha ammazzato me" si era giustificato, nel suo delirio, riferendosi alla nuova relazione che Yana aveva intrecciato con un ragazzo che frequentava la loro stessa compagnia.