E ancora, tra le regole che potrebbero essere inserite nel prossimo decreto: coprifuoco alle 22 e ristoranti chiusi anche a Natale e Santo Stefano. Via libera poi alla mobilità interregionale per chi torna nei comuni di residenza e messe natalizie anticipate.
Intanto, si va verso un'Italia "monocolore", ovvero un'unica zona gialla ma "rafforzata" per limitare gli spostamenti fra le Regioni. Intanto, in base ai dati del monitoraggio settimanale dell'epidemia, cinque Regioni hanno cambiato colore: da domani (domenica 29 novembre) Lombardia, Piemonte e Calabria diventano arancioni, mentre Liguria e Sicilia diventano gialle.Ecco tutte le regole in arrivo con il nuovo dpcm.
Coprifuoco alle 22
Sarà confermato il coprifuoco attualmente in vigore senza deroghe, neppure a Natale e Santo Stefano. Questo per scoraggiare raduni casalinghi e spostamenti.A tavola fra conviventi
Altra forte "raccomandazione" sarà quella di limitare il numero di ospiti a casa ai soli conviventi, con un tetto massimo di commensali che potrebbe rimanere quello attualmente fissato a sei persone. In alternativa l'ipotesi di trovare una formula che consenta le riuioni non sono dei familiari più stretti.Negozi e ristoranti
L'orario di chiusura dei negozi sarà probabilmente spostato alle 21 per garantire uno scaglionamento dei flussi nello shopping natalizio. Per bar e ristoranti invece non cambierà nulla: la chiusura resta fissata alle 18. Per quanto riguarda i ristoranti, non sarà ammessa nessuna deroga e quasi sicuramente resteranno chiusi nelle intere giornate di Natale e Santo Stefano.Scuole
Le scuole riapriranno in presenza fino alla terza media (eccetto il Piemonte) nelle regioni che sono passate da rosse ad arancioni. Per le superiori, l'orientamento del governo sarebbe quello di riaprirle il 7 gennaio, dopo le vacanze natalizie. La richiesta sarebbe stata avanzata dalla gran parte dei governatori delle regioni e ancora la decisione non è stata assunta. Anche perché una parte della maggioranza, in particolare il M5s e Iv, spingerebbe per una riduzione graduale della didattica a distanza per le superiori già da dicembre, forse dal 14. È l'altra l'ipotesi su cui si starebbe discutendo nel governo.Messe natalizie
Il coprifuoco alle 22 determinerà un anticipo delle messe natalizie, questione sulla quale la Conferenza espiscopale ha confermato la sua disponibilità.
Spostamenti
Come detto, anche se tutta l'Italia diventerà gialla, non saranno consentiti gli spostamenti fra Regioni, limitati solo a coloro che devono tornare nei comuni di residenza. Sotto esame la possibilità di favorire, in condizioni particolari, i ricongiungimenti familiari. Vacanze sulla neve
Il governo è alla ricerca di una soluzione europea sugli impianti sciistici. Una misura estrema, in caso non si trovi un accordo comune, potrebbe essere la chiusura dei confini nazionali.5 Regioni cambiano colore
Lombardia, Piemonte e Calabria da domenica 29 novembre, la Toscana dal 4 dicembre: passato il picco della seconda ondata dell'epidemia di Covid, le regioni iniziano a uscire dall''inferno' della zona rossa per approdare al 'purgatorio' della zona arancione. Liguria e Sicilia diventano gialle.Ma, in vista del passaggio alla zona arancione dal 4 dicembre, il presidente della Toscana Eugenio Giani ha emesso un'ordinanza che consente gli spostamenti tra le città all'interno della regione. Anche il governatore della Sicilia, Nello Musumeci, ha firmato una ordinanza che prevede la riapertura di bar e ristoranti con la somministrazione al pubblico fino alle 18, conferma la didattica a distanza per le scuole superiori, la chiusura di teatri, cinema, musei, parchi, palestre e piscine e divieto di circolazione dalle 22 alle 5. "Riaprire in sicurezza per non chiudere fra un mese", con questa motivazione invece il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, spiega la decisione, contenuta nell'ordinanza firmata nel pomeriggio, di confermare la didattica a distanza anche per la seconda e terza media e annuncia: "Con l'Usr cambieremo il calendario scolastico per recuperare i giorni persi in presenza".
La Valle d'Aosta, invece, rimasta zona rossa, valuta un ricorso al Tar contestando l'analisi dei dati compiuta dal ministero della Salute.